Vi ricordate le vicende legate all’entrata in vigore del nuovo regolamento del Consorzio Obbligatorio Olii Usati (Coou)? Quel regolamento scritto unilateralmente e in fretta e furia, in merito al quale avevo presentato un’interrogazione parlamentare?
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Ebbene il regolamento appena scritto è già da rivedere. Nonostante le nostre segnalazioni, ma soprattutto nonostante il lavoro svolto dall’associazione A.n.i.a., il ministero dell’Ambiente aveva dichiarato di non rilevare alcuna criticità in merito al nuovo regolamento. Peccato che l’Agenzia delle Entrate dica esattamente il contrario.
L’erario ha infatti bloccato l’ipotesi di assoggettare al pagamento dell’IVA il contributo obbligatorio dovuto per ogni tonnellata di olio lubrificante immessa in consumo. Obolo che peraltro avrebbe rappresentato un costo in più per il consumatore finale. L’ipotesi del pagamento dell’Iva era contenuta proprio all’art.7 del nuovo regolamento. Regolamento approvato senza attendere il parere dell’Agenzia delle Entrate e dell’Agenzia delle Dogane.
Risultato?
Il regolamento è da cambiare. Ancora. Una conferma, semmai ce ne fosse stato bisogno, alle modalità con cui l’approvazione del Regolamento è stata portata avanti da un Consiglio di Amministrazione che opera in proroga dal giugno del 2016. Un CdA che, stando a quanto trapela dalle ultime indiscrezioni, dovrebbe rimanere in carica, sempre in regime di proroga anche per i prossimi quattro mesi.
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