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Al loro modello di corruzione, opporremo un sistema di controlli

Al loro modello di corruzione, opporremo un sistema di controlli

L’Italia è passata dal 54esimo al 60esimo posto dell’indice di percezione della corruzione di Transparency International.

Come il M5S intende combattere questa piaga?

L’esigenza di trasparenza è da conquistare anche sulla questione ambientale, combattendo il clientelismo e quello scambio occulto composto da professionisti, amministratori pubblici, consulenti. Basta Ecomafie, abbiamo intenzione di far sì che questa Regione, la nostra Lombardia, possa liberarsi dalla corruzione, non solo quella ambientale, per non impedire che possano esistere altre dieci, cento e altre mille Terre dei fuochi.

Per contrastare la corruzione occorre garantire più fondi e certezze agli enti di controllo, come ad esempio le Arpa e la giusta importanza al Corpo Forestale (cessato nel 2016 e gran parte di competenze e personale trasferiti nel neocostituito Comando Unità Carabinieri per la tutela forestale, ambientale e agroalimentare, ndr). Per questo abbiamo scelto Sergio Costa, Generale di Brigata dell’Arma dei Carabinieri, come possibile Ministro dell’Ambiente. Bisogna dare centralità al tema dei controlli e a quello della tutela dell’ambiente. Bisogna tutelare i funzionari che effettuano i controlli nelle grandi aziende, perché grazie all’era Formigoni, questi non hanno più le coperture assicurative. In questo modo viene disincentivato il sistema dei controlli per lasciare spazio a quello della corruzione. Dove lo Stato cessa di essere le aziende, che vogliono inquinare, investono sulla corruzione. Del resto in Italia vale la cultura, grazie al “metodo Berlusconi”, che si può essere condannati per frode fiscale allo Stato e poi fare il presidente del Consiglio. Non siamo stati educativi ed educati, per questo bisogna fare maggiori investimenti sull’educazione civica dei giovani, per formare una società più sensibile, consapevole e attiva.

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