Che fine hanno fatto i tamponi rapidi annunciati da Attilio Fontana a fine ottobre, la cui distribuzione a medici di famiglie e farmacie è stata deliberata da Regione Lombardia lo scorso tre novembre?
“Un serio piano di screening sulla popolazione, come quello in atto in altre Regioni d’Italia, è l’unico modo per non disperdere i sacrifici imposti dalle chiusure, per salvare le Feste e i relativi consumi, per permettere alle famiglie, quantomeno ai parenti più stretti, di riunirsi per Natale in sicurezza e magari riaprire le scuole dopo l’epifania. Invece Regione Lombardia conferma ancora volta tutta la propria incapacità.
Vuoi fare un tampone? Paghi. Vuoi il vaccino antinfluenzale? Paghi.
Il fallimento del duo tragicomico Fontana-Gallera sta tutto nelle risposte esasperate che i cittadini lombardi sono stati costretti a darsi, a queste due domande. Da un lato l’inettitudine e l’incapacità dimostrata a più riprese, dall’altro la volontà di smantellare il servizio sanitario nazionale, per creare veri e propri vuoti, delle autostrade a sei corsie in cui il privato ha potuto inserirsi e guadagnare a dismisura. In questo modo una fra le regioni più ricche e produttive d’Europa è stata trasformata in uno fra gli epicentri mondiali della pandemia, con le nefaste conseguenze delle quali siamo tutti, purtroppo a conoscenza.