Oggi, assieme ai cittadini e ai comitati, ho partecipato alla seduta della Commissione Ambiente in Regione Lombardia, dove abbiamo portato la nostra voce spiegando i motivi che ci vedono contrari all’ampliamento del centro commerciale Carosello di Carugate.
Trovo vergognoso il modo in cui, la Commissione Ambiente di Regione Lombardia, si sia limitata a recepire l’odierna audizione, senza degnarsi di proferire nemmeno una parola di fronte alle perplessità sollevate. Sminuendo di fatto l’audizione stessa, tramutata in una mera occasione di sfogo. Questa sarebbe la Lega che governa a fianco dei cittadini sul territorio? Partecipazione non significa ascoltare, o meglio fingere di ascoltare, a cose fatte. Partecipazione significa coinvolgere fin dall’inizio. A cominciare dalla pianificazione e dalle prime scelte.
Il Movimento Cinque Stelle è dalla parte dei piccoli commercianti, il cuore pulsante dell’economia dei nostri paesi, che quotidianamente combattono una lotta ad armi impari contro questi giganti che, sempre più spesso, finiscono per schiacciarli. Dalla parte dei comitati in difesa del Parco degli Aironi, che rischia di scomparire in buona parte, proprio per lasciar spazio ai nuovi negozi e alle nuove gallerie del centro commerciale.
Come cittadini, portavoce e attivisti del Movimento Cinque Stelle, siamo convinti che questa non sia la soluzione migliore per il territorio.
Siamo contrari perché l’economia locale ne subirà verosimilmente un duro colpo. Contrari perché i posti di lavoro sbandierati non sono altro che una promessa. Pensate che i numeri reclamizzati sono stati calcolati attraverso una moltiplicazione legata alla superficie. Mi spiego. Hanno calcolato quanto personale è impiegato all’interno dell’attuale metratura e hanno moltiplicato in proporzione all’incremento di metratura. Davvero scientifico. L’ennesima dimostrazione di come quanto interessa alla proprietà sia realizzare i volumi, far colare il cemento, poi ciò che succederà dentro (e fuori dal centro) non ha importanza alcuna. L’importante è mettersi in tasca il valore generato dall’affitto e dall’immobile stesso. Contrari perché la bozza di studio sul traffico veicolare (d’auto e mezzi pesanti), sull’inquinamento e sull’impatto ambientale, è alquanto sommaria. Contrari perché non esiste una perizia geologica firmata. Elemento che dovrebbe essere imprescindibile dal momento che si andrebbe a costruire di fianco ad un lago e sui terreni di una ex cava. Nessuno ha voluto firmare. Nessun professionista ha voluto prendersi alcuna responsabilità.
Siamo perplessi anche perché un intervento di questo tipo va contro tutti i principi alla base della battaglia contro il consumo di suolo selvaggio, che da anni portiamo avanti in Parlamento. I Comuni devono amministrare con criterio e non limitarsi a fare cassa svendendo il territorio, patrimonio di tutti.
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