Contrastare il cambiamento climatico non è una scelta, ma una necessità

Sembrerebbe che gli stati Uniti stiano cercando di andare contro la direzione che ha preso la storia. Difficile interpretare in maniera differente la mancata intesa al termine del vertice G7 di Roma sull’Energia.

Alla chiusura dei lavori infatti, il ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda ha confermato come non sia stato possibile firmare una dichiarazione d’intenti congiunta, proprio a causa delle reticenze degli USA. Si tratta del primo atto, attraverso il quale la nuova amministrazione Trump ha voluto pubblicamente compiere un passo indietro, rispetto alle politiche ambientali sottoscritte dalla precedente amministrazione Obama. Tramite il proprio segretario all’Energia Rick Perry, gli Stati Uniti hanno confermato di attraversare un momento di revisione, per ciò che concerne le politiche ambientali ed energetiche, anche in funzione degli accordi presi a Parigi al termine di Cop 21, pertanto hanno preso tempo, preferendo non impegnarsi.

Dal nostro punto di vista, gli Stati Uniti stanno combattendo contro i mulini a vento, rischiando un giorno di svegliarsi e capire di aver perso l’ultimo treno per guardare al futuro promuovendo concetti come: economia circolare, tutela dell’ambiente e lotta al cambiamento climatico“. Contrastare l’effetto dell’incremento della temperatura su scala globale del resto, non rappresenta una scelta, ma una necessità comune a tutto il Pianeta.