Alla Conferenza Mondiale sul Clima è il giorno dell’Italia. Durante i lavori dell’assemblea plenaria è intervenuto il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti.
Un intervento, quello del ministro italiano, in linea con le parole pronunciate dai rappresentanti degli altri Stati Europei. Galletti ha a sua volta sottolineato come il cambiamento avviato lo scorso anno da Cop 21 sia ormai irreversibile. Il ministro ha descritto come gli investimenti nel settore delle rinnovabili possano rappresentare una strada percorribile, per ridare slancio all’economia del nostro Paese. Confermando l’impegno italiano nel rilanciare la sfida ai cambiamenti climatici, rilanciandola già sul tavolo del prossimo G7, del quale l’Italia avrà la presidenza.
Chi può affermare di non essere d’accordo con le parole del ministro? Verrebbe spontaneo commentare. A chi non verrebbe voglia di lasciarsi cullare, ancora una volta, dalle promesse del nostro governo. A noi. Siamo stufi dei faremo, vedremo e dei promettiamo, alle parole vorremo cominciare a vedere i fatti. Se infatti avessimo dovuto giudicare il governo esclusivamente per i suoi slogan, ci troveremmo a vivere nel migliore dei mondi possibile. Scenario purtroppo, come ben sappiamo noi cittadini, ben lontano dalla realtà.
Per quanto riguarda la lotta ai cambiamenti climatici in Italia al momento manca una cabina di regia in grado di affrontare la sfida in maniera adeguata e attraverso una progettualità capace di superare, attraverso un programma pluriennale, le esigenze, e gli interessi, della singola legislatura. I dati – Secondo un’indagine di Green Economy oggi investendo 1 miliardo di euro in petrolio, per esempio, si producono circa 500 posti di lavoro. Lo stesso miliardo investito in energie rinnovabili produce 7 mila posti di lavoro, e senza rischi ambientali – evidenziano come esistano tutte le condizioni per poter trasformare la sfida ai cambiamenti climatici, in qualcosa che possa portare effetti positivi in diversi ambiti della nostra vita. La nostra sfida, anche a livello di quotidianità personale, dev’essere quella di rivisitare la nostra concezione di sviluppo, proseguendo decisi per una strada che permetta di guadagnare sia dal punto di vista della salute, sia della qualità di vita. Creando allo stesso tempo una nuova economia sensibile al pianeta e all’ambiente.
In quest’ottica il Movimento Cinque Stelle ha presentato emendamenti alla legge di stabilità in materia di efficienza energetica, nonché proposte per tutelare suolo, aria e acqua. Le parole pronunciate oggi dal ministro Galletti rinnovano la speranza che le proposte presentate possano essere accolte, cioè che alle dichiarazioni d’intenti del governo possano finalmente seguire i fatti. Come sempre vigileremo, anche se l’esperienza ci insegna a non nutrire la minima aspettativa, nei confronti di un governo che ha sempre messo in primo piano le esigenze dei propri amici, piuttosto che quelle del Paese o, figuriamoci, quelle del Pianeta.
Grande attesa anche per le parole del delegato statunitense Jonathan Pershing. Inutile nascondere la curiosità di ascoltare la posizione ufficiale degli Stati Uniti, in considerazione delle dichiarazioni negazioniste ed i tentennamenti della nuova amministrazione Trump. Pershing ha esordito affermando come le politiche portate avanti dall’amministrazione Obama, rappresentino la giusta via per raggiungere gli obiettivi di Parigi. Sottolineando soprattutto come le tendenze del mercato siano ormai irreversibili. I prezzi delle rinnovabili diminuiscono al punto da risultare maggiormente convenienti al cospetto delle fossili, gli occupati nel settore della green economy sono ormai 2 milioni 500mila e le società statunitensi vogliono proporsi come guida in questa transizione globale, come del resto sottolineato dagli investimenti di finanze e banche. In conclusione del proprio discorso Pershing ha voluto sbilanciarsi garantendo che lo slancio alla lotta al cambiamento climatico sia ormai inarrestabile.