Venerdì 6 novembre, il Governo ha risposto all’interrogazione del Movimento 5 Stelle. Due i quesiti posti. Il primo in merito a quale fosse la posizione dell’esecutivo, nei confronti della possibilità di cedere ad arbitrati internazionali (TTIP, ISDS) la possibilità di risolvere le controversie fra Stati ed investitori privati. Il secondo su come stesse procedendo la causa intentata allo Stato Italiano, da parte di tre investitori di energie rinnovabili (il belga Blusun S.A., il francese Jean-Pierre Lecorcier e il tedesco Michael Stein). Le multinazionali avevano denunciato la Repubblica italiana, per la revisione del sistema incentivante sull’energia fotovoltaica.
Il nostro dubbio riguardava soprattutto il silenzio, con cui l’esecutivo ha cercato di non rendere noti ai più, i risvolti della causa intentata allo Stato da parte di tre imprese straniere. Un silenzio dovuto alla concomitanza con il dibattito inerente al TTIP, Il Trattato Transatlantico tra Unione europea e Stati Uniti di cui tanto si sente parlare in questi giorni. Certo se l’opinione pubblica fosse a conoscenza del fatto che accordi di questo tipo, espongono l’Italia al rischio di cause milionarie (se il tribunale desse ragione al gruppo Blusun, lo Stato dovrebbe versare circa 200 milioni di euro nelle casse del colosso dell’energie rinnovabili) diverrebbe più difficile far digerire ai cittadini accordi come il TTIP.
Il rappresentante del Ministero dello Sviluppo Economico ha reso conto degli ultimi sviluppi della causa che vede coinvolto il Governo: “La procedura è in corso e l’udienza sarà presumibilmente fissata per i primi del prossimo mese di dicembre”, rassicurando poi sul fatto che già in sede nazionale gli esiti erano stati favorevoli allo Stato.
Per quanto riguarda invece il quesito inerente alla posizione del Governo in merito ai trattati internazionali, la risposta è stata: “L’Italia rimane, pertanto, favorevole a dei meccanismi di soluzione delle controversie attraverso corti internazionali e crede – nel medio periodo – alla creazione di una vera e propria Corte Internazionale Permanente sugli investimenti che possa garantire massima terzietà ed un ruolo assimilabile al Panel WTO per il commercio”.
Quello che chiede il Movimento Cinque Stelle è però sapere il perché si continuino a stringere accordi che sullo stesso piano interessi di stato e di multinazionali privati? Perché il PD vota in Europa a favore di questo tipo di arbitrati? Cosa guadagna la collettività nel vedere il proprio Stato esporsi al rischio di dover elargire ingenti somme di denaro pubblico in favore di multinazionali estere a causa di intese destinate a vincolarlo per anni? Dove finisce l’interesse dell’impresa e dove comincia quello del singolo cittadino, che il Governo sarebbe chiamato a tutelare?
Buongiorno, ma ci sono stati ulteriori sviluppi sulla causa intentata dalle aziende straniere?