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CRISI E FUTURO ENERGETICO, GLI SLOGAN NON RISOLVONO IL PROBLEMA

CRISI E FUTURO ENERGETICO, GLI SLOGAN NON RISOLVONO IL PROBLEMA

La crisi energetica non si risolve con gli slogan, guardiamo al futuro con competenza

La VI COMMISSIONE regionale – Ambiente e Protezione civile ha votato il DOC n. 12 “Programma di lavoro della Commissione Europea – anno 2022”. Un documento volto a indicare le linee di indirizzo anche nel merito della questione legata al caro energia e al futuro energetico del Paese.

La questione energetica, con la quale la realtà ci impone di confrontarci, non si risolve con gli slogan. Oggi bisogna avere il coraggio di dire che non c’è una soluzione immediata attraverso cui raggiungere l’indipendenza energetica e ridurre i costi in bolletta. Oggi serve analizzare i dati e, attraverso una visione decennale, avviare un percorso che porti in futuro a raggiungere questi obiettivi. Nel frattempo, la politica deve sostenere imprese e cittadini, sia contro il caro bollette, sia nell’ottica della transizione ecologica.

Non si può liquidare la questione con le trivelle nell’adriatico, il cui apporto non sarebbe comunque sufficiente, favoleggiando di nucleare di quarta generazione, che non esiste, e sognando il ritorno all’epoca del carbone. Fonti che oggi potrebbero essere utili a fronteggiare la crisi laddove sono già pronte all’utilizzo, non in Italia, e tamponare l’emergenza in un momento di transizione, ma che possono rappresentare il futuro energetico del nostro Paese.

Utilizzare questi argomenti, pertanto, significa non affrontare il problema, al contrario alimentare una dialettica politica, poco utile in un momento come questo.

In Commissione Ambiente si sono scontrate due visioni di futuro energetico. Nessuna delle due, bisogna dirlo con onestà, può risolvere i gravi problemi di oggi già da domani. Quella del Movimento Cinque Stelle lavora guardando al futuro, al nord Europa, alla sostenibilità ambientale e alle energie rinnovabili. È la visione da cui nasce il Superbonus 110%, che ha contribuito in maniera determinante al +6,5% di PIL dello scorso anno, alla riqualificazione energetica dei nostri edifici, ad aprire i cantieri e a creare lavoro. La nostra visione è quella che ha portato, finalmente anche in Lombardia, alla creazione delle prime Comunità Energetiche. Cittadini, imprese ed enti pubblici, grazie ad una normativa nazionale del M5S, finalmente potranno condividere impianti volti alla produzione di energia tramite fonti rinnovabili in un’ottica di autoconsumo e risparmio immediato.

Dall’altra quella della Lega, che sogna il ritorno all’età del carbone mentre favoleggia di un nucleare di quarta generazione che al momento non esiste – al contrario presentino in Consiglio Regionale un piano concreto di realizzazione degli impianti che indichi dove intendano realizzarli in Lombardia -, che guarda all’India come modello, che vorrebbe le trivelle sul bagnasciuga di Riccione e nega il cambiamento climatico. La nostra è una visione impostata per guardare a come potrà essere il mondo che vogliamo da qui a dieci anni, la loro è quella di chi sogna un ritorno al mondo per come l’abbiamo conosciuto cent’anni fa. Due modelli sui quali oggi la storia impone di scegliere.

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