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Da Pioltello a Mantova, vogliono trasformare la Lombardia in una discarica diffusa

Da Pioltello a Mantova, vogliono trasformare la Lombardia in una discarica diffusa

Giusto una settimana fa, siamo stati a Pioltello a parlare di bonifiche. Anche in quella circostanza era vento fuori il nome della società Daneco, un nome già noto alle cronache per vicende che, per usare un eufemismo, potrebbero definirsi poco limpide, come gli arresti di alcuni amministratori per le tangenti (oltre 700mila euro) proprio a Pioltello e Rodano.

Leggete cosa denuncia a proposito il collega portavoce Alberto Zolezzi il quale, a precisa domanda di verifica, in merito alla certificazione antimafia della società Daneco, non ha ancora ricevuto risposta. In questi giorni  la Daneco impianti, società posseduta anche dai fratelli Colucci (il cui nome è stato diverse volte tirato in ballo nel luglio del 2008 il pentito di ecomafia Gaetano Vassallo nell’ambito delle inchieste relative al traffico di rifiuti per conto del clan Bidognetti. Dichiarazioni ancora da verificare), noti finanziatori di Matteo Renzi secondo Repubblica , si potrà aggiudicare l’appalto per l’ampliamento della discarica provinciale di Mariana Mantovana, che consente di smaltire l’indifferenziato di tutta la provincia di Mantova.

discarica mantovaIl curriculum Daneco. Perché Tea, società che ha in mano la gestione dei rifiuti nel comune di Mantova e di cui il Comune di Mantova detiene il 73% delle azioni, ha deciso di aprire le porte ad un socio dal curriculum a  dir poco discutibile? Siamo sicuri che i 277 dipendenti di Tea non fossero in grado di adempiere da soli alle mansioni appaltate? Non è dato sapere. Ciò che sappiamo è che numerose inchieste in corso nei confronti della Daneco, di cui è stato chiesto conto alla stessa dalla Commissione parlamentare d’inchiesta sugli illeciti nel ciclo dei rifiuti e sulle attività illecite ad esso correlate. Esempi sotto gli occhi di tutti sono due fenomeni concreti e innegabili: i fiumi di percolato della discarica di Sant’Arcangelo Trimonte (Benevento), costruita su una frana (!!!), e il caso della discarica di Pescantina, Cà Filissine, che ha determinato la produzione di uno STRATO DI PERCOLATO (che veniva in maniera truffaldina reiniettato nel corpo della discarica stessa dalla Daneco) di 36 METRI a fine 2014. Magari l’amministrazione PD, vuole lo stesso per il comune di Mantova? Perché, se non ci fosse da piangere, farebbe quanto meno sorridere il fatto che nessuno all’interno dell’amministrazione sapesse nulla.

Il PD difende TEA, quando l’azienda manifesta la VOLONTÀ DI AVERE LA CONFERMA SENZA GARA DEL SERVIZIO IGIENE URBANA in 63 comuni (TEA fattura oltre 300 milioni di euro annui). Nello specifico, per quanto riguarda i fatti di Mariana, TEA STAVA GESTENDO LA DISCARICA INSIEME A UN SOCIO PRIVATO, contratto in scadenza anch’esso nel 2016 e con possibilità di conferma. NON C’ERA NESSUN OBBLIGO DI MANDARE A GARA UNA PARTE DELLA GESTIONE quest’anno, e TEA LO HA FATTO, PORTANDOSI IN CASA UN DIAVOLO (DANECO) E SI LAMENTA CHE I COMUNI MANDINO A GARA IL SERVIZIO ESSENZIALE DI IGIENE URBANA! Oltretutto in ogni caso al termine del contratto con il gestore privato, avendo creato una società mista, TEA dovrà comunque valutare se confermare o meno l’attuale socio. TEA era in grado o no prima di gestire la discarica di Mariana? Con tutto il personale e l’esperienza nel settore aveva bisogno di chiamare energie negative da fuori?

Forse c’è stato solo un malinteso. Quando Mantova è stata eletta capitale della cultura credevamo fossero promosse cultura, letteratura, scienza, arte, eventi, turismo e non COLTIVAZIONE DI DISCARICHE. Il TURISMO da queste parti sembra che lo facciano solo i RIFIUTI. Non credavamo ci si riferisse al atto che la CAPITALE dovesse ACCOGLIERE TUTTA LA SPAZZATURA DI ROMA. Vedi Gruppo Cerroni interessato alla CAVA DI PIROSSINA A CASTIGLIONE DELLE STIVIERE (L’ASSESSORE REGIONALE ALL’AGRICOLTURA è STATO NEL CDA AMBIENTAL GEO che la gestisce ora ma anche il PD milanese ha forti interessi) e i LEGAMI DI CERRONI CON LA DANECO STESSA e con la preziosa discarica di Mariana, che rischia di trasformarsi nell’ennesimo disastro ambientale made in Daneco.

STIAMO IMPORTANDO:

-CENERI DI INCENERIMENTO (quante?)

-FANGHI DI DEPURAZIONE

-SCORIE DI FONDERIA, piano per oltre mezzo milione di tonnellate di scorie all’anno dall’Ilva di Taranto che arrivano già via treno a Milano rilasciando per mzza Italia metalli cancerogeni volatili e poi via camion a Mantova

-SPANDIMENTO DI DIGESTATO DA IMPIANTI A BIOGAS, con MATRICE RIFIUTI SPECIALI, SOTTOPRODOTTI DI ORIGINE ANIMALE (SOA), SIERO DI LATTE, IDROBIOS DA REFLUI DI MACELLAZIONE E CONCIA PELLI

-RIFIUTI DALL’ESTERO, come le terre svizzere che arriveranno in Lombardia a riempire le cave, vedi interrogazione De Rosa 5/06866 a cui è stata data risposta il 17 dicembre 2015, terre senza controllo alcuno, con una Regione sempre più prona agli interessi di speculatori di ogni tipo;

Gli amministratori locali non la vogliono capitale della cultura né museo diffuso, solo DISCARICA DIFFUSA!

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