Un decreto che sembra essere scritto apposta contro l’azione delle procure che stavano per procedere agli abbattimenti dei manufatti abusivi. E un percorso parlamentare che sembra fatto apposta per zittire la Commissione Ambiente che aveva manifestato numerose criticità. Il tutto con l’avallo del presidente della Camera Laura Boldrini.
È il ddl Falanga il cui testo contiene un elenco di priorità vincolanti che sono un vero e proprio ostacolo per l’azione della magistratura che, prima di poter intervenire, dovrebbe operare un censimento di tutti gli immobili abusivi. È evidente: l’obiettivo è ritardare le demolizioni più urgenti. In sostanza, un condono edilizio camuffato. E guarda caso, tutti questi provvedimenti sembrano proprio ricalcare le promesse fatte durante la campagna elettorale agli abusivi campani da parte di Forza Italia. Guarda caso, il provvedimento, una volta arrivato alla Camera, è stato assegnato alla sola Commissione Giustizia sebbene la materia sia di stretta competenza della Commissione Ambiente.
Anche il presidente Pd della Commissione Ambiente Ermete Realacci ha dichiarato che avrebbe osteggiato in tutti i modi l’approvazione della legge.
Tutta la Commissione Ambiente a febbraio ha scritto una lettera alla Presidente (protocollata il 4/02/2014) per chiedere l’assegnazione congiunta del provvedimento. Ma la risposta è stata negativa. Cara presidente Boldrini, ci ripensi: Le abbiamo appena scritto una nuova lettera firmata dal Capogruppo alla Camera Carinelli e dal Vicepresidente della commissione Ambiente De Rosa, per chiederle un’assunzione di responsabilità, affinché si rilanci con decisione, non solo a parole ma finalmente con i fatti, la lotta a tutte le forme di illegalità ambientale che devastano il Paese, consentendo alla Commissione ambiente di esaminare il provvedimento.
“Sarebbe davvero una sconfitta per le istituzioni e per i cittadini onesti – commenta Massimo De Rosa – assistere al triste spettacolo di un Parlamento dove la nostra proposta di legge sullo stop al consumo di suolo viene rallentata e questo nuovo condono agevolato. Solo pochi giorni fa il Seveso è esondato allagando la zona nord di Milano a causa della cementificazione massiccia del territorio. Sembra che non si riesca mai ad imparare dagli errori del passato. Alla prossima frana o esondazione però, i colleghi che voteranno questa vergogna, non vengano a fare discorsi intrisi di ipocrita commozione”.