La campagna elettorale è cominciata e il timore del giudizio dei cittadini costringe, chi per cinque anni non si è mai visto sul territorio, a sgomitare in cerca del proprio quarto d’ora di celebrità. Poco prima di Natale, l’onorevole Prina ha provato a ritagliarsi, attaccandomi, un po’ di visibilità.
Il motivo del suo attacco?
Essermi recato alla stazione di Abbiategrasso ad ascoltare i disagi di pendolari, costretti ogni mattina a viaggiare in condizioni estreme e a subire disagi al limite della sopportazione. Pendolari che da anni chiedono alla politica il raddoppio dei binari, sulla tratta Milano – Mortara.
L’onorevole Prina sostiene non vi siano risorse per realizzare l’opera, ma che grazie al suo provvidenziale intervento (secondo lui avrei dovuto pensarci io) il governo si sia impegnato a promettere lo stanziamento delle risorse indispensabili alla realizzazione dell’opera nel 2018, o nel 2019 oppure, forse, nel 2020.
Ringrazio per il prezioso consiglio e la doverosa lezione. Peccato però che queste parole, le ennesime promesse, già le avevamo ascoltate nel 2016. Quando il Movimento Cinque Stelle si era attivato sia in Consiglio Regionale, sia in Parlamento (avevo personalmente presentato un’interrogazione al ministero dei Trasporti) per scoprire come, al momento, nonostante la volontà di realizzare l’opera, mancasse totalmente la volontà politica di finanziarne i lavori. Come riportato all’interno del Contratto di Programma 2012/2016. E questo alla faccia delle parole spese sul territorio dallo stesso Prina, già nel lontano 2015: “A ottobre, quando alla Camera inizieremo a parlare di legge di stabilità capiremo meglio se il raddoppio potrà essere finanziabile fin da quest’anno o, se invece, occorrerà attendere oltre. In ogni caso, si tratta di un’opera di un’importanza essenziale e di cui il nostro esecutivo ha assoluta consapevolezza” (fonte https://www.ticinonotizie.it/prina-raddoppio-milano-mortara-strategico/). In pratica il solito capolavoro di promesse, tweet e fake news renziane.
Ascoltando il messaggio dell’onorevole Prina è chiaro come dal 2015 ad oggi, non sia cambiato nulla.
È chiaro come le aspettative dei pendolari debbano essere nuovamente frustrate, in attesa che forse l’anno prossimo o forse nel 2020 il Partito Democratico cominci a mantenere i propri impegni. È esilarante osservare il modo in cui i deputati dem stiano cercando in tutti i modi di smarcarsi dall’operato di questo governo, rilasciando dichiarazioni volte a far intendere come in realtà non siano stati veramente loro a governare negli ultimi cinque anni. Se Prina avesse avuto davvero a cuore la realizzazione del secondo binario, invece che strappare promesse di carta al governo più bugiardo della storia repubblicana (“Se perdo lascio la politica” – “Non mi sono mai interessata di Banche“), avrebbe potuto chiedere al ministro Graziano Del Rio di investire i soldi necessari per risolvere i problemi dei pendolari sulla ferrovia, piuttosto che su di un’opera inutile e dannosa come la superstrada Vigevano-Malpensa. Opera in merito alla quale, lo stesso Prina dichiarava nel 2015: “Il Partito Democratico attraverso i suoi rappresentanti ha a più riprese ribadito una posizione di contrarietà all’attuale progetto” (fonte http://www.francescoprina.it/?p=545). Purtroppo i cittadini sanno bene come i fatti abbiano smentito anche queste parole.
Scegliere di destinare le già scarse risorse ad un’opera richiesta dai cittadini, come il raddoppio della Milano-Mortara, piuttosto che su di un’opera inutile e dannosa per il territorio, come la superstrada Vigevano Malpensa, è una scelta che il Movimento Cinque Stelle senza dubbio porterà avanti una volta al governo, ma che ovviamente (è bene ricordarlo visto che i rappresentanti dem paiono far di tutto per cercare di far dimenticare ai cittadini che sono stati loro a governare negli ultimi anni) non poteva portare avanti in questa legislatura, dal momento che si trovava all’opposizione.
Ora, cominciata la campagna elettorale, tornano tutti ad interessarsi dei problemi del territorio con le solite promesse accatta-voti, in pieno stile Renzi. A voi, che ogni mattina prendete il treno per raggiungere il posto di lavoro o il luogo di studio, la risposta in merito alla credibilità che certe parole possono ancora avere.
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