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Galletti e Lorenzin: “Fermate il nuovo impianto di pirolisi a Cernusco sul Naviglio”

Galletti e Lorenzin: “Fermate il nuovo impianto di pirolisi a Cernusco sul Naviglio”

L’inquinamento, più nello specifico lo smog che attanaglia Milano e provincia, non si ferma con le parole.

Servono gesti concreti, ma soprattutto scelte politiche attraverso le quali orientare il futuro verso scenari maggiormente sostenibili. Proprio in quest’ottica ho presentato un’interrogazione parlamentare ai ministri Galletti e Lorenzin, chiedendo loro di non far concedere alla società TREGENPLAST S.R.L. l’autorizzazione per procedere alla costruzione di un impianto di pirolisi nel centro del comune di Cernusco sul Naviglio.

L’iniziativa dà seguito a quanto già fatto dalla portavoce Lorella Villa a livello locale e Stefano Buffagni a livello regionale. La pirolisi dei rifiuti serve per convertire il materiale dallo stato solido a quello liquido o gassoso, tramite un processo di combustione che avviene in assenza di ossigeno. Attraverso il procedimento di pirolisi si ottengono oli combustibili di poco pregio. Come ad esempio il gasolio per riscaldamento o la Virgin-nafta. Prodotti destinati al riutilizzo presso il sito di proprietà o alla commercializzazione. Il procedimento di pirolisi genera gas di sintesi ed è, anche per questo, considerata una tecnologia non priva di rischi per la salute dei cittadini e per l’ambiente.

Con particolare riferimento all’impianto progettato a Cernusco sul Naviglio non è poi chiaro quale sia il regime dei “prodotti di recupero” utilizzati. Sono qualificabili come rifiuti o come combustibili? Anche in funzione di questo ho chiesto ai ministri se fosse o meno il caso di procedere con la realizzazione di questo impianto, all’interno di un territorio dove è già in atto un “Protocollo regionale sulla qualità dell’aria“.

Visto e considerato le gravissima situazione inerente all’inquinamento in Lombardia, non sarebbe opportuno intervenire a livello normativo al fine di definire limiti di emissione atmosferica maggiormente stringenti? Piuttosto che concedere autorizzazioni ad impianti inquinanti, destinati inevitabilmente a compromettere ulteriormente la qualità dell’aria che respiriamo?

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