Da giorni ormai la Lombardia si sveglia ed è costretta a respirare all’interno di una cappa tossica smog. I livelli di soglia, stabiliti dall’UE, per ciò che concerne i limiti delle polveri sottili, vengono quotidianamente superati del doppio (con punte del triplo). A parole il governo si costerna s’indigna e s’impegna, ma i fatti vanno in una diversa direzione. L’articolo 5 (d.l. 185/2015: misure urgenti per interventi nel territorio, il così detto decreto giubileo) prevede infatti che fondi destinati al trasporto pubblico, vengano destinati alla valorizzazione dell’area ex Expo.
È quanto accade per la tranvia Milano-Limbiate. Tratta che collega l’hinterland con la metropolitana gialla, evitando che ogni giorno migliaia di pendolari raggiungano il capoluogo lombardo in auto, con le relative ripercussioni su traffico e smog. È proprio così, le risorse destinate a valorizzare area Expo, si tratta di circa 59 milioni di euro, saranno prese anche dai fondi revocati all’ammodernamento e lo sviluppo della tranvia Milano-Limbiate. Sul decreto Giubileo si statuisce all’articolo 5, al comma 5, la revoca delle risorse finalizzate alla realizzazione della riqualificazione tranvia extraurbana Milano-Limbiate, 1° lotto funzionale, e la loro destinazione alla Società Expo S.p.a. per fare fronte al mancato contributo della Provincia di Milano.
Quanto disposto dal decreto è inaccettabile, soprattutto in funzione del fatto che va a scapito di fondi destinati in particolare alla tranvia Milano-Limbiate, asse fondamentale per il collegamento della provincia con la metropolitana di Milano. Questo provocherà inevitabilmente un grave disagio per i cittadini che, dall’hinterland devono raggiungere il centro della città. Una scelta quanto meno miopie. Soprattutto in un momento in cui un recente rapporto dall’Agenzia europea dell’ambiente (EEA) assegna alla Pianura Padana la maglia nera dell’inquinamento atmosferico. Un dato che assume ulteriore rilievo se analizzato in funzione delle 84.000 morti, registrate ogni anno in Italia per smog. Una decisione contraria rispetto alle politiche di incentivo al trasporto pubblico: in una zona già congestionata, tra A4, Rho-Monza (opera titanica progettata in funzione Expo, ma i cui cantieri creano ancora disagi al traffico) e Milano-Meda, si abbandona a sé stessa una linea che potrebbe migliorare la situazione del traffico e far diminuire smog. Ad essere penalizzati oltremodo sono cittadini del nord Milano, che da tempo attendevano la riqualificazione della tratta.
Proprio in considerazione dell’elevato livello di inquinamento, che caratterizza l’area interessata dal passaggio della tranvia, ho ottenuto che si inserisse nel parere approvato dalla commissione ambiente alla Camera un’ osservazione per chiedere di riconsiderare l’opportunità della revoca proposta. Difficile però che gli sforzi del deputato grillino vengano premiati, dal momento che non solo il decreto pare blindato dal governo, ma i lavori per il riammodernamento della tranvia non risultano ancora essere appaltati. Nelle prime settimane di gennaio si arriverà a discutere della tranvia anche nella commissione referente per il decreto. Il Movimento Cinque Stelle è pronto a presentare emendamenti, durante la discussione in Aula, per recuperare i fondi sottratti alla riqualificazione della linea tranviaria, necessaria e più che mai attesa dal territorio.