Chiesto sia il CTS a riferire in Consiglio Regionale, la vita dei lombardi non può essere regolata dalle bugie del centrodestra.
Non solo colpa, ma anche dolo. Una gestione della pandemia in cui comunicazione è completamente slegata dalla realtà scientifica. Mentre nel corso delle riunioni del CTS lombardo la scienza suggeriva prudenza, il presidente Fontana mentiva su televisioni e giornali parlando di aprire piste da sci. Per questo presenteremo una mozione affinché siano i componenti del CTS a riferire in Consiglio Regionale. I vertici della Giunta non sono affidabili. La vita dei cittadini lombardi non può essere tarata sulle loro bugie. Contestualmente il Movimento Cinque Stelle depositerà anche una richiesta di accesso agli atti per chiedere siano resi accessibili i verbali del Comitato Tecnico Scientifico regionale. I lombardi devono sapere. I bambini non vanno a scuola e probabilmente domani tutta la Lombardia tornerà in zona rossa. Il CTS lombardo aveva avvertito il presidente Fontana, l’assessore Moratti da un mese. Un mese che loro hanno perso dietro impossibili richieste di aperture, fantomatici intermediari venditori di vaccini, a proposito che fine hanno fatto? Conferenze stampa e cambi di strategia sul piano vaccinale.
Questo il verbale redatto lo scorso 11 febbraio dal Comitato tecnico scientifico, in cui gli scienziati scrivevano nero su bianco: “Si condivide che con l’avanzamento della campagna vaccinale potranno essere valutate alcune misure di alleggerimento, per ora non definibili o non supportate da evidenze” nelle stesse ore in cui Attilio Fontana firmava ordinanze per riaprire e dichiarava: “Riaprono in sicurezza gli impianti di risalita anche per gli sciatori amatoriali. Seggiovie al 100%, funivie e cabinovie con capienza ridotta al 30% per i grandi impianti, 50% per i piccoli impianti, oltre a un numero giornaliero limitato di skipass, definito in base alla capienza dei comprensori per evitare assembramenti. Obbligatorio anche l’uso della mascherina”.