Ricordate lo scandalo Diselgate? Le case automobilistiche beccate a truccare i dati relativi alle emissioni di NOx (ossido di azoto), di modo da poter rilasciare su strada veicoli fino a 400 volte più inquinanti rispetto al limite consentito dall’Agenzia Europea dell’Ambiente (AEA)? Oggi possiamo affermare con esattezza qual è stato l’impatto di questo crimine, perché di crimine si tratta, sul nostro territorio.
Lo studio realizzato dall’Internatiol Institute for Applied System Analysis (IIASA) e dal Norwegian Meteorological Institute (MetNorway) mostra risultati allarmanti per quanto riguarda la nostra Regione, in particolare per l’area Milano-Monza. Quest’ultima risulta infatti essere la zona d’Europa all’interno della quale l’emissioni in eccesso hanno causato più decessi: 115 in un anno. Non solo, al secondo posto di questa nefasta graduatoria troviamo l’area Sud-Est del capoluogo lombardo, con 98 decessi in più l’anno, imputabili a patologie legate all’eccesso di polveri sottili nell’aria dovute allo scandalo diselgate. Letale la combinazione degli ossidi d’azoto (NOx) con le altre sostanza nocive presenti nell’atmosfera. Un mix attraverso il quale sono aumentati i microscopici composti di quello che viene comunemente definito PM 2.5 (così chiamato per via del diametro di appena 2,5 micrometri) e che proprio a causa delle ridotte dimensione riesce a penetrare nei polmoni e nel sistema circolatorio, attivando un meccanismo degenerativo che può portare all’insorgere di tumori e di patologie respiratorie o cardiovascolari.
Chi ha amministrato il territorio in questi anni, non ha fatto nulla al riguardo.
Pur essendo in pieno possesso dei dati, pur sapendo che l’inquinamento è causa di oltre 80mila decessi l’anno in Italia (dati OMS), la questione a livello istituzionale non è MAI stata affrontata seriamente. Forse perché la salute dei cittadini è solo un danno collaterale, rispetto agli interessi delle industrie dell’auto, del petrolio o del cemento. Sapete come l’Unione Europea ha affrontato lo scandalo diselgate? Raddoppiando i limiti di legge, di modo da rendere legale ciò che prima non lo era. Vergognoso.
Noi non ci arrendiamo. A livello europeo continueremo a dare battaglia affinché i costruttori siano chiamati a rispondere delle loro responsabilità. Per il nostro Paese abbiamo pronto un piano di dieci punti per la qualità dell’aria (CLICCA QUI PER I DETTAGLI) che mi sono occupato di redigere in prima persona. Sarà priorità di questo mio ultimo mandato, tenere alta l’attenzione sul tema affinché Regione Lombardia non sia mai più prima in Europa per numero di decessi legati all’inquinamento, ma diventi esempio virtuoso di cambiamento e tutela di ambiente e salute.