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Il governo apre alle trivelle entro le 12 miglia

Il governo apre alle trivelle entro le 12 miglia

<<Sono consentite, nelle predette aree, le attività da svolgere nell’ambito dei titoli abilitativi già rilasciati, anche apportando modifiche al programma dei lavori originariamente approvato>> con queste parole il governo tradisce, ancora una volta, le proprie promesse, eludendo e sbeffeggiando la volontà dei cittadini. In pratica si apre, per le compagnie petrolifere, la possibilità di trivellare entro le 12 miglia dalla costa.

Questa formula – messa nero su bianco all’interno al Capo III, articolo 15 del decreto Disciplinare tipo per il rilascio e l’esercizio dei titoli minerari per la prospezione, la ricerca e la coltivazione di idrocarburi liquidi e gassosi in terraferma, nel mare territoriale e nella piattaforma continentale – aprirà l’ennesima corsia preferenziale alle compagnie petrolifere. Non solo vengono fatti salvi i progetti già presentati, ma si apre alla possibilità di “varianti” e “modifiche funzionali“. Ovvero alla possibilità di costruire nuovi pozzi e nuove piattaforme.

Esattamente il contrario di quanto promesso dal governo prima del referendum dello scorso anno. Ricordate quando sostenevamo il Sì spiegando come: <<Votare Sì al referendum del 17 aprile servirà per evitare nuove perforazioni in mare a meno di 12 miglia dalla costa>>. Ricordate quando il presidente del Consiglio Matteo Renzi, al fine si svuotare di significato e sabotare la campagna referendaria, aveva giurato: <<Non è un referendum sulle nuove trivelle, che hanno già la linea più dura d’Europa. È un referendum per bloccare impianti che funzionano. Io lo considero uno spreco. Ciascuno quando voterà sì o no pensi se sia giusto che 10mila persone perdano il posto>>. Balle. A distanza di un anno i fatti rendono, in maniera inequivocabile, la misura di quanto possa valere la parola del Primo Ministro nonché di quale possa essere il peso delle promesse del governo PD. Il quadro diventa desolatamente completo infatti, aggiungendo i vagheggiamenti del ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti, il quale straparlava di economia circolare mentre dichiarava la propria volontà di astenersi o, al massimo e per gentile concessione alla pratica democratica, votare no.

Attualmente la legge, come confermato dal Consiglio di Stato nel 2011, prevede che entro le 12 miglia marine sia possibile solo continuare a estrarre con i pozzi esistenti e portare a termine il programma di sviluppo. Consentendo l’utilizzo di nuovi pozzi, solo se già previsto all’interno del programma presentato in origine. Grazie al governo delle lobbies adesso i nostri mari potrebbero doversi trovare a fare i conti con tutti i possibili progetti di modifica, capite bene a quali scenari l’esecutivo abbia aperto la porta.

Con questo nuovo Disciplinare non solo le compagnie petrolifere potranno terminare un progetto, ma sarà consentito loro persino di modificarlo, alla faccia di quello che fino ad oggi era vietato dalla legge. Alla faccia delle belle parole spese sulle energie rinnovabili e degli accordi di Cop 21 siglati a Parigi per contrastare gli effetti del cambiamento climatico. Con questa norma il governo ha, ancora una volta eluso, sbeffeggiandola, la volontà dei 14 milioni di italiani che al referendum avevano votato Sì.

One comment

  1. Va bene, allora mettaiamo a verbale che è il governo ad avere deciso ed in caso di terremoti o guasti od altro sarà il governo nella misurura dei firmatari a rispondere del tutto perché è quello che ha posto la fiducia, senza però informarsi per bene. Il fracking è usato ormai anche in Italia e sbriciola rocce per arrivare a sapere se in una certa zona ci sono possibili pozzi. Una volta scoperti sono attaccati dagli estrattori che non si fanno scrupoli veri se la falda si sposterà: a loro basta sapere che possono estrarre milioni di barili, il resto sono “fandonie” che servono a evitare l’estrazione…a questo phnto ai cittadini non resta che andare a minare le case di quei parassiti delle lobbies, e vedere che effetto fa loro quando la loro villetta scompare inghiottita da un buco! Tanto ci danno e tanto devono ricevere! Questo a parte voglio sottolineare l’importanza di avere notizie dai civili che vivono in certe zone adiacenti, nonché le notizie vere e accompagnate magari da analisi di chi opera nel settore sismologico, che provino che perforare quella zona è altamente rischioso e pertanto va vietato. Poi, chi firmerà i permessi si assumerà la piena responsabilità dei fatti anche in accadimento. Se non sarà fatto allora tutti i disoccupati potranno andare a fare furti e rapine e i colpiti dovranno indicare solo l’ufficio di collocamento come colpevole per responsabilità, dato che saremmo nella stessa situazione. E mi sembra evidente, vista la modlaità di sergreti patti che stringono tra governo e lobbies. Un esempio?
    http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/06/20/wikileaks-ecco-il-trattato-segreto-per-la-liberalizzazione-selvaggia-della-finanza/1034467/
    Ora provino a dire che era solo del passato che li impesto di loro maialate del presente e prossimo futuro!
    Ci siamo? La gente deve prendere l’abitudine di denunciare le maialate che fanno i politici ed i loro compari e non importa di quale fazione siano, perché in quel caso rientrano tutti tra i delinquenti comuni associati!

    SPUTTANIAMOLI! e riprendiamoci l’Italia, le sovranità e la nostra Costituzione che è in grave pericolo, poi ci penseremo noi cittadini, e non schiavi o sudditi, a fare funzionare l’indotto! Andare subito a votare vuol dire non permettere lporo di arrogarsi altri soldi che non spettano. Se il governo è in grave crisi, perché aspettare? Per fare a loro un favore? Vadano all’inferno!!!
    Vedete di capire questo:
    “Se le persone disoneste sono collegate tra loro a costituire una forza, allora le persone oneste facciano altrettanto. “.
    Come vi ritenete?
    (Lev Nikolàevič Tolstòjj – Guerra e pace)

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