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Imprese e Territorio: il racconto della conferenza sulla legge in materia di Ecoreati

Imprese e Territorio: il racconto della conferenza sulla legge in materia di Ecoreati

Da un nostro attivista, il racconto della conferenza: “Imprese e Territorio – Quale futuro per le imprese italiane, dopo l’approvazione delle legge sugli ecoreati”

I partecipanti alla conferenza "Imprese e Territorio"

I partecipanti alla conferenza “Imprese e Territorio”

I trecento posti a sedere del Centro Culturale Il Pertini di Cinisello Balsamo, non sono bastati a far accomodare tutti. Alcuni cittadini si sono dovuti “accontentare” di ascoltare la conferenza “Imprese e Territorio – Quale futuro per le imprese italiane, dopo l’approvazione delle legge sugli ecoreati”, in diretta streaming dalla sala accanto.

L’approvazione della legge sugli ecoreati, rappresenta ad oggi una delle più grandi vittorie del Movimento Cinque Stelle in Parlamento. Se in Italia oggi vale il principio di chi inquina paga, se sono stati introdotti concetti come ravvedimento operoso, reato di omessa bonifica il merito è proprio di questa normativa. Fino a ieri nel nostro Paese, funzionava così. Un’impresa poteva scegliere se essere virtuosa, guadagnare 100 e spendere 30 per smaltire correttamente i rifiuti di produzione, oppure guadagnare 100, spendere 10 per smaltire e mettere a bilancio una multa di 5, nel caso in cui venisse scoperta. Oggi chi commette un reato ambientale, è perseguibile fino a 20 anni di carcere.

L'auditorium il Pertini gremito

L’auditorium il Pertini gremito

Nelle vesti di padrone di casa, Massimo De Rosa, deputato Cinque Stelle e membro della Commissione Ambiente e Territorio, introduce il dibattito citando i casi in cui la legge è stata applicata in Italia ad oggi. De Rosa, appena rientrato dall’esperienza alla Cop 21 (la Conferenza Mondiale sul clima di Parigi), ricorda anche come un piano di sviluppo energetico che vada nella direzione del rinnovabile, è condizione imprescindibile per lo sviluppo del nostro Paese: “La sostenibilità ambientale, non è più un concetto vago, è matematica. Il lavoro e la ricchezza che possono svilupparsi attorno  a questo nuovo modello, è infinitamente superiore a quanta se ne possa continuare a creare continuando a sostenere il mercato dei combustibili fossili, come sta facendo questo governo”.

Il primo intervento è di Salvatore Micillo, deputato Cinque Stelle e primo firmatario della legge sugli ecoreati. Parla della sua terra, la Campania, e lo fa quasi con commozione. “Era dal 1991 che questa proposta di legge aspettava in Parlamento, dov’erano i finti ambientalisti che ora criticano le virgole in questi vent’anni? Dov’erano quando la nostra terra bruciava?”. Micillo ricorda le dichiarazioni del pentito di camorra Carmine Schiavone in Parlamento, documenti presi e secretati, finché il Movimento Cinque Stelle non ha richiesto di potervi accedere. In vent’anni al governo si sono alternati tutti i partiti politici, eppure la normativa sugli ecoreati ha trovato applicazione solamente nel 2013. “Gran parte del merito va a anche al lavoro delle associazioni” ricorda Micillo, prima di passare la parola al vicepresidente di Legambiente Stefano Ciafani. Ciafani sottolinea come: “Senza l’aiuto del M5S, non ce l’avremo fatta nemmeno in questa legislatura” aggiungendo: “C’è ancora molto da fare, in primis la normativa sul Consumo di Suolo, alla quale sta lavorando Massimo De Rosa. Questo parlamento è sicuramente il più verde della storia della Repubblica, ma abbiamo un governo ostaggio delle lobby. Vedasi in tal senso il vergognoso sblocca Italia, i permessi alle trivellazioni nel mare Adriatico, o l’assurdo piano di incremento degli inceneritori”.

E’ quindi il turno della portavoce al Parlamento Europeo Eleonora Evi, il cui intervento testimonia alla platea le misure e gli obiettivi che l’Europa sta cercando di promuovere in tema di sviluppo e tutela ambientale. Tutelare l’ambiente è anche una questione di salute. Come dimostra l’intervento del dott. Federico Balestreri. I numeri mostrati dal medico dell’Isde, sono inquietanti. Dati, sottostimati, che mostrano come l’incidenza dei casi di tumori aumenti in maniera esponenziale in prossimità dei siti inquinati. Per intenderci gli abitanti di Taranto hanno il 437% di possibilità in più, di sviluppare un mesotelioma (tumore delle cellule che riveste le cavità sierose del corpo: pleura, peritoneo, pericardio) rispetto al resto della popolazione della Puglia.

L'intervento di Luigi Di Maio

L’intervento di Luigi Di Maio

A chiudere la conferenza è Luigi Di Maio. “Come diceva Giovanni Falcone, bisogna seguire i soldi. È lì il segreto per comprendere la reticenza con cui il governo porta avanti leggi come quella sui reati ambientali. In Campania, per anni, abbiamo visto il business dei rifiuti, finanziare le campagne elettorali di chi poi, una volta all’interno delle istituzioni, reggeva il gioco alla camorra”. Di Maio ricorda come, nel 1997 anno delle dichiarazioni in Parlamento del pentito Carmine Schiavone, a presiedere la Commissione Ambiente della Camera vi fossero i Verdi. Come mai nulla fu fatto all’epoca? Semplice, ieri come oggi le lobby finanziano le campagne elettorali dei partiti. “L’Ilva di Taranto, tanto per citare uno dei casi più noti, ha versato 90mila euro nelle casse del PD per la campagna di Bersani, più di 100mila in quelle  del PDL, è normale che poi il governo Renzi promulghi una legge atta a depenalizzare i capi d’accusa dei processi in cui sono coinvolti i vertici aziendali” ricorda Di Maio. Ciò che più sorprende è come tutta questa commistione di interessi, sia avvenuta nell’era del finanziamento pubblico. “Dimmi chi ti finanzia e ti dirò come governerai, il Movimento Cinque Stelle è l’unico partito con le mani libere, perché i suoi unici lobbysti sono i cittadini italiani” conclude fra gli applausi il vicepresidente della Camera.

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