Da ieri l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA) è senza presidente. Il mandato del professor De Bernardinis, come previsto da normativa vigente, è giunto a termine ma, nonostante la scadenza fosse ampiamente prevista, il ministero dell’Ambiente non ha ancora avviato la procedura per l’individuazione del nuovo presidente. Un vuoto istituzionale che, soprattutto all’indomani dell’istituzione del Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente (SNPA), rischia di innescare un pericoloso vuoto all’interno delle attività istituzionali dell’Istituto.
Non vorremmo che questo ritardo fosse dovuto ai soliti giochi di spartizione delle poltrone. Così fosse, si tratterebbe di una situazione gravissima , sia per l’operatività dell’istituto, sia perché dopo la legge che ha istituito il Sistema a rete delle agenzie di protezione dell’ambiente pare chiara la necessità che ISPRA e il SNPA restino il più indipendenti possibile dalla politica. In modo possano esercitare con autonomia e imparzialità il proprio ruolo. Un ruolo di fondamentale importanza per la protezione dell’ambiente e della salute dei cittadini. Questo è quello che non mancheremo di far notare come portavoce del Movimento Cinque Stelle in commissione Ambiente.
La procedura di nomina del nuovo presidente prevede un iter piuttosto lungo, composto da diversi passaggi istituzionali, fra ministero, commissioni parlamentari e Presidenza del Consiglio dei ministri. Un percorso che potrebbe durare mesi e che un ministero e un ministro avveduto avrebbero dovuto provvedere ad attivare prima che il mandato dell’attuale presidente si esaurisse e il posto restasse vacante.
Lavoreremo e staremo con il fiato sul collo a chi di dovere affinché a brevissimo sia indicata alla guida dell’Ispra, e quindi del SNPA, una figura di alto profilo tecnico e alta competenza nel settore, slegata da vicinanze e amicizie politiche ma in grado di guidare un ente che funge da supporto tecnico alle decisioni del ministero per il bene del paese.