Abbiamo presentato una interrogazione per denunciare l’adozione di linee guida da parte della Regione Lombardia che consentono di impiegare per il funzionamento dei biodigestori anche i rifiuti.
La regione Lombardia, nella fattispecie, ha previsto una disciplina specifica volta a favorire gli impianti che utilizzano biomasse agricole/reflui zootecnici, consentendo loro di impiegare per il funzionamento dei biodigestori anche altre biomasse costituite da rifiuti, senza contestualmente imporre, ai titolari dei relativi impianti, l’utilizzo di tutti i presidi impiantistici necessari ad evitare impatti negativi sull’ambiente come, viceversa, imposto dalla normativa vigente agli impianti che trattano esclusivamente biomasse costituite da rifiuti.
La regione Lombardia, nella fattispecie, ha ammesso lo spandimento come fertilizzante del digestato, ottenuto utilizzando anche parzialmente rifiuti quali la FORSU, come operazione di recupero. Questo è stato fatto richiamando impropriamente per lo spandimento le norme imposte ed applicabili esclusivamente allo spandimento in agricoltura dei fanghi di depurazione, ma che non è applicabile in materia di spandimento di digestato da FORSU, in quanto non si prevede quali debbano essere le caratteristiche del digestato stesso per la cessazione della sua qualifica di rifiuto e il suo spandimento in agricoltura. Si rischiano quindi, nel caso del suo spandimento, impatti potenzialmente negativi sull’ambiente e sulla salute umana.
Le competenze nella individuazione delle operazioni di recupero dei rifiuti sono però circoscritte in capo allo Stato che deve assicurarsi che non vi siano impatti negativi sulla salute umana e sull’ambiente. Inoltre, solo al Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare spetta il compito di stabilire quali rifiuti siano ammessi alle operazioni di recupero. Infine, non rientra nella potestà delle regioni estendere la disciplina dell’uso agronomico dei fanghi biologici ad una diversa tipologia di rifiuti.
Abbiamo chiesto quindi se sia stato effettuato un monitoraggio circa l’applicazione nelle diverse realtà regionali delle linee guida nazionali per l’autorizzazione degli impianti alimentati da fonti rinnovabili e quali ne siano gli esiti, con particolare riguardo ad eventuali criticità ed inoltre se e quali iniziative di competenza i Ministri interrogati intendano intraprendere al fine di garantire una disciplina uniforme dei processi di biodigestione anaerobica, in armonia con le norme nazionali ed europee.