La tutela della qualità dell’aria e l’obiettivo di ridurre sempre più le emissioni inquinanti in atmosfera, allo scopo di proteggere la salute delle persone e l’ambiente in cui vivono, resta costantemente al centro dell’agenda del Movimento Cinque Stelle all’interno delle istituzioni.
Al fine di raggiungere questi obiettivi è fondamentale che i parametri, imposti per legge, alla presenza di inquinanti in atmosfera, siano rispettati. A tal fine la rete di monitoraggio, di cui le centraline di rilevamento sono espressione sul territorio, deve essere non solo costantemente ma anche, dove possibile, rinforzata.
Tuttavia, vi sono numerosi comuni del territorio lombardo, situati in pianura dove la qualità dell’aria è certamente più critica, che risultano privi di centraline fisse per il rilevamento della qualità dell’aria. ARPA conduce numerose campagne di monitoraggio con centraline mobili, anche su richiesta degli stessi comuni.
Per ovviare a questo problema ho suggerito a Regione Lombardia e ad Arpa di sviluppare progetti finalizzati a combinare i dati sugli inquinanti presenti nell’aria con quelli meteo e del traffico al fine di poter suggerire alle amministrazioni locali varie azioni per migliorare lo stato dell’inquinamento atmosferico.
Un progetto con tali finalità è stato sviluppato da ENEA: un innovativo sistema di centraline fisse a basso costo e di sensori portatili “annusa-smog”, utilizzati dai cittadini in giro per la città su passeggini, scooter e zaini, che si integra con le stazioni fisse delle Arpa regionali già presenti sul territorio.
Purtroppo, la mia richiesta non è stata presa in considerazione.
Il motivo? Secondo i parametri definiti per legge il territorio lombardo è già sufficientemente monitorato. La rete di monitoraggio attuale sarebbe quindi in grado di rappresentare in modo adeguato la variabilità dei livelli di inquinamento presente sul territorio. Viene inoltre fatto notare che i sensori a basso costo utilizzati in questi tipi di progetti offrono la possibilità di condurre misure integrative e spazialmente diffuse, ma non possono essere considerate sostitutive della strumentazione di stazione, che rispetta precisi requisiti di legge e garantisce la necessaria qualità del dato. Al fine di evitare inutili dispendi di risorse, nonché possibili utilizzi impropri o fuorvianti dei risultati ottenuti, questa tipologia di misura deve essere usata conoscendone i limiti.
Nulla di tutto ciò veniva messo in dubbio dalla richiesta che avevo presentato. Ciò che, come portavoce del Movimento Cinque Stelle, avevo chiesto all’istituzione regionale era di potenziare il sistema già in essere. Dal momento che il bacino padano continua a risultare fra le aree più inquinate al Mondo e l’Italia attualmente continua a pagare sanzioni all’Unione Europea proprio per il mancato rispetto dei parametri relativi alla qualità dell’aria.
In conclusione, Arpa Lombardia ha manifestato l’intenzione di mantenersi aggiornata sull’evoluzione delle sperimentazioni in atto anche in altri territori e sulle loro possibili evoluzioni. La loro applicazione sul territorio lombardo potrà però avvenire solamente in relazione ad un’evoluzione normativa che ne collochi l’uso in un contesto definito, assicurando confrontabilità dei dati, significatività delle misure e limiti di utilizzo.