L’ottima dichiarazione di voto di Giuseppe L’abbate nel decreto che ha imposto l’IMU ai terreni agricoli alla faccia del rilancio dell’agricoltura e della tutela dei suoli:
“Chi lo avrebbe mai detto, il Governo Renzi è riuscito dove nessuno era mai arrivato ovvero a tassare la terra, tassare coloro che producono da mangiare.
Tutto questo perché? Semplice, per un mero gioco di prestigio vecchio come il cucco, che con la mano destra dà 80 euro e con la sinistra ne toglie ancora di più, con il grande risultato di rendere tutti più poveri. Non lo diciamo noi ma lo dicono tutti i dati: la misura degli 80 euro di Renzi presentata come una misura che avrebbe rilanciato i consumi del 15% è stata un fallimento. Si è registrato, infatti, un misero aumento pari allo 0,51%.
In pratica, è stata una pura marketta elettorale di Renzi che adesso pagheranno a caro prezzo i nostri agricoltori. Una marketta che ha visto i partiti violare anche lo statuto dei contribuenti pur di onorarla.
L’Imu sui terreni agricoli è una tassa ingiusta ed iniqua. Lo abbiamo detto più volte e non ci stancheremo mai di ribadirlo. Ingiusta perché va a tassare un bene strumentale come la terra. Iniqua perché, così come è stata implementata, non tiene conto della redditività delle colture ma di una mera suddivisione altimetrica. A questo punto, avreste potuto anche utilizzare come criterio il colore dei capelli o quello degli occhi. Ma da vero e proprio manuale di schizofrenia è stato l’iter in cui è stata introdotta questa odiosa patrimoniale sulla terra.
Agricoltori che prima non pagavano poi hanno dovuto pagare, poi sono stati ri-esentati ma alcuni di questi – nel frattempo – avevano già pagato ed adesso dovranno attendere chissà quanto tempo per ottenere un rimborso.
Per non parlare di quegli agricoltori che prima erano esenti, poi con il decreto Competitività hanno assunto personale credendo di poter usufruire degli sgravi fiscali ma che – successivamente – si sono visti sia cancellare gli sgravi sia introdurre l’imu. Insomma, oltre al danno anche la beffa.
E tra le mostruosità di questo provvedimento capestro, non possiamo tralasciare quel colpo alla leale concorrenza inflitto con misure inique. Domani, un agricoltore si ritroverà a pagare l’IMU mentre il suo collega, che si trova proprio accanto al suo campo e magari con le stesse colture, non spetterà pagarla. Un assurdo!
Come sarà mai possibile fare impresa in un Paese in cui si vive nella totale incertezza??? Spiegatelo agli italiani se avete coraggio! Già il coraggio… che parola difficile per voi da comprendere! Specialmente per il Ministro dell’Expo Martina che con il suo silenzio assordante ha fatto sanguinare le orecchie di tutti i coltivatori italiani. Non ha avuto neppure il coraggio di essere presente in Aula durante la discussione e l’approvazione di questo decreto. Dopo i continui tentativi di smantellare il Corpo Forestale dello Stato, Martina resterà nella storia della Repubblica Italiana come l’unico Ministro dell’Agricoltura in grado di infliggere i fendenti definitivi alla già sofferente agricoltura italiana!
Vede Presidente, noi abbiamo cercato in tutti i modi di aiutare la maggioranza a migliorare questo decreto, ma il Governo del “dittatore del NO” ha bocciato tutte le nostre proposte pur avendo coperture valide e certificate.
- Avevamo chiesto l’abrogazione totale dell’IMU sui Terreni agricoli ma il Governo ed il PD hanno detto NO
- Avevamo chiesto l’esenzione per i terreni colpiti da calamità naturali ma il Governo ed il PD hanno detto NO
- Avevamo chiesto l’eliminazione delle incongruenze della classificazione ISTAT che risulta essere ormai vetusta ma il Governo e il PD hanno detto NO
- Avevamo chiesto l’esenzione per i terreni coltivati o posseduti dagli agricoltori con reddito inferiore a 15 mila euro annui ma il Governo ed il PD hanno detto NO
- Avevamo chiesto il ripristino delle agevolazioni IRAP per gli agricoltori ma il Governo ed il PD hanno detto NO
- Avevamo chiesto l’esenzione dell’imu per i terreni concessi in comodato, in affitto agli agricoltori ma il Governo ed il PD hanno detto NO
- Avevamo chiesto l’aggiornamento del catasto agricolo, che tenga conto dell’evoluzione e della trasformazione del settore primario ma il Governo ed il PD hanno detto NO
- Avevamo chiesto l’esenzione per i terreni colpiti dalle fitopatie (mosca dell’olivo, cinipide, xylella, ecc.) ma il Governo ha detto NO
- Avevamo chiesto l’esenzione per i terreni agricoli da bonificare ma il Governo ed il PD hanno detto NO
Siamo riusciti ad ottenere dal Governo solo l’approvazione di alcuni ordini del giorno ma sappiate che terremo costantemente il fiato sul collo affinché vengano rispettati. Gli agricoltori colpiti da fitopatie e quelli che dispongono di terreni da bonificare gridano vendetta e noi porteremo quel grido qui, nei palazzi.
Renzi si è fatto bello dinanzi agli italiani regalando 80 euro e adesso ha lasciato la patata bollente della riscossione ai Sindaci, costringendoli a fare gli esattori. Perché non va lui a riscuotere la tassa da un pensionato che vive con 500 euro di pensione e che coltiva la terra per cercare di arrivare a fine mese???
Con il taglio dei fondi agli Enti Locali apportati dal Governo Renzi, i sindaci saranno costretti a recuperare tutta l’Imu, per evitare di ritrovarsi buchi di bilancio. E quando non riusciranno a riscuoterla come faranno? Semplice, taglieranno i servizi ai cittadini. Ed ecco che andranno via scuole, asili, ecc.
Presidente, io sono pugliese ed in Puglia abbiamo un tipo di abitazione in pietra chiamata Trullo. I trulli in Puglia si diffusero attorno al XVI sec. con Ferdinando d’Aragona che affidò ai Conti Acquaviva di Conversano un vasto feudo. I Conti richiamarono contadini e pastori e permise loro di costruire abitazioni-ricovero in pietra con l’espresso divieto di utilizzare qualsiasi tipo di legante come la malta o la calce. Sapete perché? Perché in questo modo i Conti evitarono di pagare agli Aragonesi una imposta denominata “Prammatica de’ Baronibus” che doveva essere corrisposta ogni qualvolta sorgeva un villaggio.
I Conti intascavano le gabelle dai coloni e sfuggivano al pagamento dei tributi demolendo rapidamente le abitazioni in caso di ispezioni governative. Oggi, a distanza di quasi 400 anni, state costringendo i Sindaci – trasformatisi in riscossori per conto dello Stato –a diventare i nuovi Conti Acquaviva e ad ingegnarsi per trovare, insieme agli agricoltori, una soluzione per evitare il pagamento di questo odioso balzello.
Ai colleghi del PD che si stracciano le vesti – a parole ovviamente – e affermano di voler “aprire quanto prima un tavolo di concertazione con le associazioni di categoria per eventualmente intervenire con misure successive”, non ci resta che dir loro di avere almeno l’accortezza di non offendere l’intelligenza degli agricoltori italiani. I tavoli, infatti, vanno fatti PRIMA di varare un provvedimento e NON dopo. E proprio per questo scollamento tra i palazzi e il Paese che l’Italia affonda sempre più!
Vi nascondete dietro il numero dei Comuni esenti, passato da 1500 a 3000, quando IN REALTA’ il totale dei Comuni esenti è sceso da 6000 a 3000: in pratica, con una semplice mossa, avete introdotto la “tassa sulla terra” a più del 50% dei Comuni italiani.
Come sempre, nuove tasse, nuove gabelle. Ai veri tagli, alla lotta alla corruzione, alle ruberie delle grandi opere TAV, MOSE, EXPO si preferisce prelevare le risorse direttamente dalle tasche dei settori più deboli e danneggiati.
Per tute queste ragioni voteremo contro questo provvedimento perché per il M5S la TERRA NON SI TASSA!”