Il sindaco, e la giunta comunale di Cologno Monzese, hanno indetto per domani pomeriggio una conferenza stampa: “COLOGNO AL TEMPO DELLA II GUERRA MONDIALE: LA RESPONSABILITA’ ISTITUZIONALE CONTRO LE STRUMENTALIZZAZIONI”. Dal titolo e da quanto filtra dai banchi del consiglio comunale, sembrerebbe che la maggioranza sia pronta ad annunciare un passo indietro, in merito alla rivisitazione storica: “Cologno al tempo della Seconda guerra mondiale”. Manifestazione patrocinata dal comune, finanziata con denaro pubblico che avrebbe promosso la ricostruzione di un campo militare nazista della Wermacht, nel cortile di Villa Casati (sede del Comune), il fine settimana del 21 e 22 aprile, pochi giorni cioè a ridosso della festa della Liberazione.
Fossero confermate le indiscrezioni si tratterebbe di un’importante vittoria.
Una vittoria dei cittadini di Cologno, che compatti hanno espresso il loro dissenso a questa scelta dissennata. Il M5S, grazie alla portavoce Monica Motta, ha fatto un grande lavoro per impedire che l’iniziativa venisse portata avanti, così come del resto hanno fatto gli altri partiti d’opposizione, l’ANPI e le associazioni. Questa però è una vittoria che non ha e non deve avere bandiere, perché i valori della resistenza, della lotta a fascismi e nazismi appartengono a tutti e tutti abbiamo il dovere di tramandarli, non certo attraverso inopportune rievocazioni.
“Siamo contenti che la giunta comunale abbia riscoperto la responsabilità istituzionale, ora non provino però a parlare di strumentalizzazione” prosegue la consigliera comunale Monica Motta, a cui va il merito di aver denunciato per prima il costo della manifestazione e l’utilizzo di denaro pubblico per finanziare un’Associazione di cui sembrerebbe far parte un membro della giunta (usiamo il condizionale perché il nome dell’associazione è stato modificato all’interno della locandina della manifestazione). “Proveranno a raccontare che le nostre polemiche hanno inasprito il clima, al punto da costringerli a fare un passo indietro, quando è evidente come sia stata la decisione di far sfilare le uniformi delle SS nel cortile del comune ad acuire le tensioni sociali. La vicenda si commenta da sola e questo passo indentro, sarebbe la controprova dei quanto le scelte della giunta Rocchi siano state inopportune” conclude la portavoce pentastellata.