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L’anticorruzione salva il concorso Arpa, ma chiede procedure più trasparenti

L’anticorruzione salva il concorso Arpa, ma chiede procedure più trasparenti

Si è conclusa la questione in merito al concorso Arpa per 4 figure dirigenziali, che aveva destato quantomeno perplessità, quando, 9 mesi prima che uscissero le graduatorie ufficiali del concorso, informatori anonimi interni ad Arpa avevano fatto pervenire a me, ad alcuni quotidiani e ad altri, i nomi dei futuri prescelti. Nove mesi dopo, a luglio 2021, quei pronostici si sono rivelati perfettamente corrispondenti ai vincitori ufficiali della selezione. Chiaroveggenza?

Ma facciamo un passo indietro e ricostruiamo i fatti

A ottobre 2020, mi arrivarono tramite segnalazione anonima i nomi dei vincitori di un concorso per dirigenti indetto da Arpa. Le graduatorie ufficiali del concorso pubblico però non sarebbero state rese note fino al luglio 2021. Nello stesso periodo anche Il Corriere della Sera, tra gli altri,  riceve in anteprima i nomi dei vincitori.

Quando tra ottobre e novembre 2020 ricevo quelle informazioni da una fonte anonima interna ad Arpa, invio tutto il materiale tramite pec a un legale, per le verifiche.

A luglio 2021, quando effettivamente vengono pubblicati i nomi dei vincitori del concorso, ci rendiamo conto che in effetti quei nomi indicati oltre 9 mesi prima erano effettivamente gli stessi. A quel punto chiedo formalmente alla Regione Lombardia se abbia intenzione di avviare un’analisi ispettiva, su quelle che sembrano anomalie.

Nulla di rilevante a livello giuridico, – ci conferma anche Arpa -certo, è possibile che a vincere siano stati i candidati più preparati. Ma va sottolineato come a novembre, su duecento partecipanti a un concorso per un ruolo da dirigente amministrativo (parliamo di fino a 90mila euro di stipendio annuo), eravamo in grado di indicare chi avrebbe vinto.
È evidente che, non avendo doti di chiaroveggenza, la questione necessitasse quantomeno di un controllo.

Arriviamo ai giorni nostri, novembre 2021, circa un anno dopo. L’Orac, unità regionale anticorruzione, ha deciso di considerare regolare il concorso, in mancanza di evidenze esterne, ma ha segnalato tanto a Regione quanto ad Arpa che sono necessarie procedure più trasparenti, con membri di commissione anche esterni, videoripresa dell’esame e quant’altro possibile per rendere lo svolgimento della selezione pubblica per esami “irreprensibile”.

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