Il piano lombardo, venduto come il migliore d’Italia, cambia un giorno sì e l’altro pure. Fra un “se” un “ma” un “vedremo”, un “ci stiamo attrezzando” e un “è colpa di…”.
La conferenza stampa di oggi è stata tutto un fantasticare su come forse sarà, non una parola su invece come in realtà è. Il problema non è che forse domani, se tutto andrà bene, riusciremo a vaccinare 170mila lombardi al giorno. Il problema è che oggi, nel mondo reale e non nella fantasia del trio Bertolaso-Moratti-Fontana, seppure con forniture ridotte la macchina lombarda non è in grado di somministrare più di 13mila vaccini al giorno. Con i vaccini, tanto invocati, che restano in magazzino.
Oggi inoltre apprendiamo come sia stato buttato via un mese per progettare un portale per le prenotazioni, salvo poi riconoscerne il fallimento chiedendo aiuto e affidandosi a Poste Italiane. Come peraltro già suggerito dal M5S con l’ex viceministro Stefano Buffagni.
Ascoltare le vuote promesse del centrodestra non è più solo una triste abitudine, ma un’autentica perdita di tempo. I dati della Lombardia continuano a essere impietosi. Nonostante ciò, si susseguono conferenze stampa, annunci, promesse e cambi di programma. Uno squallido gioco delle tre carte orchestrato al solo scopo di celare un fallimento la cui evidenza è sotto gli occhi di tutti. Nei numeri di un piano vaccini mai decollato. Nei dati di un contagio che non accenna a fermarsi e presto costringerà la Lombardia a nuove restrizioni.