Non è possibile purtroppo al momento pensare che la Lombardia possa essere tra le prime a riaprire.
Non si può scherzare con la vita dei cittadini, dei lavoratori e delle loro famiglie. I numeri sono ancora alti e i contagi sono fuori controllo.
La riapertura andrà effettuata solo con dati precisi dei contagiati e dei decessi e con le ATS pronte a fare controlli e verifiche in tutte le aziende. Al momento non ci sono garanzie in questo senso e deve essere conciliata la necessità di sicurezza con procedure semplici, chiare e solide.
La fase due sarà quella dei protocolli di sicurezza, delle mappature e delle garanzie per genitori su figli e sugli anziani. Chi va piano va sano e va lontano: va pianificata ogni azione con estrema attenzione, coinvolgendo tutte le parti politiche, per evitare che il contagio riparta. Tutti vogliamo ripartire, ma dobbiamo farlo con la testa e non con gli slogan e la propaganda. Nuovi focolai sarebbero una catastrofe.