Spesso commettiamo l’errore di ritenere la mafia un discorso limitato solamente al sud Italia. Questo modo di pensare è il favore più grande che possiamo fare alla malavita organizzata. È la prima cosa che mi viene in mente leggendo la notizia, passata sotto silenzio, della liberazione del boss della mafia calabrese Giuseppe Calabrò.
“u Dutturicchiu”, questo il soprannome che gli studi universitari hanno valso a Calabrò, attualmente circola libero per le strade di Milano, la così detta capitale morale d’Italia. Non solo, secondo le indagini del Pubblico Ministero Ilda Boccassini, sembrerebbe che il boss abbia recentemente acquistato alcune farmacie in pieno centro, con quelli che potrebbero essere gli indotti ricavati dal traffico d’armi e di droga.
Una notizia che la politica ha accolto nel silenzio, a cominciare dallo stesso sindaco del capoluogo meneghino Giuseppe Sala. Il primo cittadino pare ignorare l’offensiva della malavita nella sua città, a discapito sia dei recenti fatti di cronaca, sia delle inchieste giornalistiche attraverso le quali è stato sollevato il velo di silenzio che copriva la situazione. Su tutte il lavoro del giornalista Klaus Davi. Il mass mediologo italo svizzero si è messo sulle tracce di Giuseppe Calabrò, il boss che, secondo le indagini, avrebbe anche progettato un attentato contro l’ex capo della Polizia, Vincenzo Parisi, arrivando ad individuare la farmacia di proprietà del nipote. Secondo l’inchiesta di Davi, sarebbero almeno otto i capi della ”ndrangheta in circolazione a Milano.
Il Movimento Cinque Stelle ha presentato, attraverso il lavoro del portavoce Mario Michele Giarrusso, un’interrogazione parlamentare al riguardo. Interrogazione all’interno della quale chiediamo ai rappresentanti del PD quali siano le spiegazioni che il governo intende dare in risposta ad un fenomeno dai confini sempre più estesi, dal momento che, come dimostrato dall’inchiesta di Davi, l’attuale legislazione pare del tutto inadeguata ad affrontare.
Di seguito il video relativo alla ricerca di “U’ Dutturicchiu” per le vie di Milano. Si tratta della prima di una serie di video-inchieste, firmate da Klaus Davi, dedicate agli insediamenti della mafia calabrese nel capoluogo lombardo.