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Ministra risponda, si tratta della miglior terapia possibile?

Ministra risponda, si tratta della miglior terapia possibile?

Curavano il cancro utilizzando terapie obsolete, al fine di un maggiore guadagno per la struttura sanitaria?

Lo chiede il Movimento Cinque Stelle, tramite il question time del portavoce Alberto Zolezzi, al ministro della Salute Beatrice Lorenzin. L’interrogazione giunge in seguito all’indagine avviata dalla procura di Mantova, sulla base di un esposto delle dottoresse Pisanelli e Adami, in merito ai protocolli di cura della struttura di oncologia dell’azienda socio-sanitaria territoriale «Carlo Poma» di Mantova

A finire iscritto nelle pagine del registro degli indagati è stato il primario di Oncologia, dottor Cantore. Motivo? Curava i suoi pazienti attraverso  l’utilizzo di una pratica, definita «terapia locoregionale», di somministrazione di farmaci oncologici, di vecchia generazione, per via vascolare locale relativamente all’organo bersaglio.

Perché la terapia loco regionale è da ritenersi inadatta, nella cura dei tumori? Perché all’interno della comunità medica internazionale non vi sono linee guida – dove per linee guida si intendono raccomandazioni la cui «forza» si basa su una gerarchia di prove scientifiche (Rct, trials randomizzati e controllati e relative metanalisi) – che facciano riferimento a tale terapia.

Allora perché somministrarla ai pazienti della clinica «Carlo Poma» di Mantova, viene da chiedersi? Il sospetto è che tale procedura presenti caratteri economici molto convenienti per la clinica che la utilizzi. Innanzitutto la spesa sui farmaci da somministrare è inferiore, in secondo luogo la struttura sanitaria guadagna grazie al rimborso garantito dall’utilizzo delle procedure invasive e di radiologia interventistica.

Insomma viene il sospetto, ma questo dovranno verificarlo le indagini in corso, che ai pazienti non siano state somministrate le migliori cure possibili, al fine di garantire maggiori introiti alla clinica. Ciò che abbiamo chiesto al ministro della Sanità non riguarda però questo punto, sul quale vi sono appunto indagini in corso, piuttosto abbiamo domandato vengano compiuti studi sulla somministrazione di farmaci oncologici per via loco regionale, in modo tale da promuovere una valutazione autorevole di tali procedure mediche, attualmente ancora in corso presso l’azienda socio-sanitaria territoriale «Carlo Poma» di Mantova. L’obiettivo deve essere quello di chiarire in maniera inequivocabile la questione e tracciare delle linee guida a livello nazionale.

La risposta della ministra Lorenzin, la quale ha confermato gli elementi in nostro possesso non ci soddisfa. Perché sottolinea come il ministero, pur essendo a conoscenza dei fatti e di quelle che sono le linee guida in merito alle cure, non si sia ancora mosso a tutela dei pazienti.

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