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Ministro Lupi: il peggior nemico dell’interesse collettivo!

Ministro Lupi: il peggior nemico dell’interesse collettivo!

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A distanza di nove anni dal ddl 3519/2005 noto come «legge Lupi», appro­vato dalla Camera nel Ber­lu­sconi III e poi for­tu­no­sa­mente boc­ciato in Senato il mini­stro ciellino ci riprova.

La Lupi II prevede principi come il seguente: “Il governo del territorio è regolato in modo che sia assicurato il riconoscimento e la garanzia della proprietà privata (…) e il suo godimento”.
Questo per aprire dichiaratamente a un mercato speculativo di diritti edificatori “trasferibili e utilizzabili (…) tra aree di proprietà pubblica e privata, e liberamente commerciabili”
Le attuali società democratiche hanno sempre riconosciuto piena cittadinanza al diritto di proprietà, ma con dei limiti, poiché nell’attuale stato di evoluzione giuridica e sociale, ripugna pensare che il proprietario abbia un dominio assoluto sui suoi beni, dominio che in certi casi può anche contrastare con i superiori interessi della collettività.

Di questa necessità si è fatta carico la nostra legge fondamentale, la Costituzione della Repubblica Italiana, che all’art. 42 sulla proprietà privata, dopo averne riconosciuto la legittimità dopo la proprietà pubblica, dispone che:

“La proprietà privata è riconosciuta e garantita dalla legge, che ne determina i modi di acquisto e di godimento e i limiti allo scopo di assicurare la funzione sociale e renderla accessibile a tutti.
La proprietà privata può essere, nei casi previsti dalla legge e salvo indennizzo, espropriata per motivi di interesse generale.
La legge stabilisce le norme e i limiti della successione legittima e testamentaria e i diritti dello Stato sulle eredità.”

La proprietà non è quindi una forma di sovranità sui beni, ma è un diritto che deve armonicamente inserirsi nel più ampio contesto sociale e non contrastare con esso. Per il proprietario vi saranno, quindi, non solo diritti (o meglio facoltà, espressione del diritto di proprietà), ma anche doveri, che renderanno il diritto di proprietà non solo utile per il proprietario, ma anche per la società. In questo si esplica la funzione sociale della proprietà.

Il Ministro Lupi probabilmente trova troppo stretti i principi della Costituzione e delle società democratiche moderne!

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