Lunedì prossimo milioni di cittadini torneranno al lavoro. Gradualmente gli italiani riprenderanno le loro professioni, con la serietà e la prudenza che li ha contraddistinti durante tutta questa emergenza.
La stessa prudenza e gradualità che impone, anche in questa fase due, la chiusura delle scuole.
Una necessità per tutti, che diventa però motivo di preoccupazione per tutte quelle famiglie che in queste ore stanno pensando a come rispondere ad un’unica domanda: dove li lascio i bambini? Con chi?
Appurato di come riaprire le scuole in questo momento sarebbe stata una scelta controproducente e rischiosa, occorre adesso ragionare sulle risposte da dare alle famiglie.
Il presidente Conte ha dichiarato: “Lavoriamo al piano nazionale per l’infanzia. Ci saranno ulteriori misure in campo per sostenere le famiglie”. La ministra Azzolina ha fatto sapere che : “Il Governo è al lavoro sulla definizione di linee guida specifiche che consentano di far recuperare la dimensione della socialità ai bambini più piccoli, attraverso attività all’aperto. Sappiamo bene che su questo le indicazioni del comitato tecnico-scientifico invitano alla massima prudenza. Si tratta quindi di un puzzle di difficile composizione. Servono cautela e responsabilità. Ma con le giuste precauzioni si possono ipotizzare soluzioni di buonsenso, da programmare nelle prossime settimane, per dare una mano alle famiglie”.
Per ciò che concerne l’immediato, vorrei ribadire le nostre proposte per le famiglie:
- part-time alternato per entrambi i genitori, se il padre lavora la mattina la madre lavorerebbe al pomeriggio e viceversa, permettendo alle imprese di accedere alla copertura da parte della cassa integrazione in deroga, per ciò che concerne la coperture retributiva delle ore concesse al part-time
- ingresso al lavoro scaglionato, con giustificata assenza per uno dei due genitori, nel caso ovviamente non sia possibile ricorrere allo smart-working e congedo parentale.
Per quanto riguarda il bonus baby sitter riteniamo non possa essere la soluzione ideale in tutte le regioni. Dove il numero di contagi è ancora alto, la scelta di aprire le porte di casa ad un estraneo, potrebbe rivelarsi controproducente.
Ripartire dalla tutela delle famiglie, anche in considerazione dell’elevato numero di contagi che vengono registrati proprio fra le mura domestiche, sarà la nostra priorità.