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Possibile debbano essere i privati a rispondere alle esigenze dei cittadini, mentre Regione Lombardia dorme?

Possibile debbano essere i privati a rispondere alle esigenze dei cittadini, mentre Regione Lombardia dorme?

Apprendiamo dalla stampa che un consorzio di privati ha donato all’ospedale Bolognini di Seriate un innovativo impianto per l’analisi dei tamponi, per la ricerca del virus Sars-CoV-2.

L’impianto, costato 240mila dollari è in grado di moltiplicare il numero di tamponi processati, fino a dieci volte la quantità di quelli attualmente trattati in struttura. Ora io mi chiedo, ben vengano le iniziative e le donazioni dei privati, ma come mai altri macchinari come questo non potevano essere acquistati da Regione Lombardia?
Per mesi abbiamo ascoltato l’assessore Gallera raccontarci che l’analisi dei tamponi rappresentava un collo di bottiglia, nella lotta e nella prevenzione alla diffusione del virus Sars-CoV-2. Oggi impariamo dell’esistenza di macchinari che avrebbero potuto contribuire in maniera considerevole alla soluzione del problema, ma per metterli a disposizione dei nostri medici abbiamo dovuto attendere l’iniziativa privata.
Solamente lo scorso undici aprile Regione Lombardia ha pagato 2 milioni di euro un test sierologico, quello realizzato da Diasorin in collaborazione con l’ospedale San Matteo di Pavia, indisponibile al momento dell’acquisto poiché privo di certificazioni CE e FDA. Con lo stesso investimento in denaro, si sarebbero potuti comprare quattro macchinari come questo e magari, rispondere in maniera più efficiente alla richiesta di sicurezza e salute che arriva da cittadini e imprese lombarde.

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