Gentile Presidente,
sin dall’inizio della legislatura corrente, il MoVimento 5 Stelle ha proposto, in ogni sede, che i trattamenti pensionistici dei Deputati cessati dal mandato, siano calcolati esclusivamente sulla
base dei contributi effettivamente versati e della normativa vigente per la generalità dei cittadini:
per una questione di equità, di dignità e di giustizia sociale.
Per questo, nelle varie sedi parlamentari, abbiamo proposto:
- ordini del giorno al bilancio interno della Camera;
- emendamenti alle leggi di stabilità ed alla ultima legge di bilancio, nonché ai numerosi
disegni di legge in materia economica e previdenziale; - delibere in seno all’Ufficio di Presidenza della Camera;
- un disegno di legge di modifica costituzionale in materia di soppressione dei vitalizi dei
parlamentari”
Avendo, dunque, percorso – invano – tutte le strade istituzionali possibili, per far sì che le
regole per il trattamento previdenziale a noi spettanti siano uguali a quelle applicate ai cittadini
italiani, con la presente, i membri del gruppo Parlamentare Movimento 5 Stelle:
- RINUNCIANO all’applicazione del vigente Regolamento delle pensioni dei deputati di cui
alla delibera dell’Ufficio di Presidenza del 30 gennaio 2012 che prevede un trattamento
privilegiato per i parlamentari rispetto ai cittadini comuni; - CHIEDONO che il proprio trattamento previdenziale, spettante con riferimento al periodo
contributivo relativo alla XVII legislatura, sia equiparato alla generalità dei cittadini italiani e
quindi venga determinato sulla base della cosiddetta legge Dini modificata dalla cosiddetta
legge Fornero come previsto dall’articolo 1, comma 6, della legge 8 agosto 1995, n. 335 e
dall’articolo 24 del decreto-legge 6 dicembre 2011, n. 201, convertito, con modificazioni,
dalla legge 22 dicembre 2011, n. 214; - CHIEDONO che, nelle sedi proprie, vengano urgentemente approvati provvedimenti di
carattere regolamentare e/o normativo, al fine di applicare i trattamenti previdenziali
calcolati sulla base della legislazione vigente.