Sì alla richiesta di chiusura dell’Osservatorio ambientale sull’opera: “Praticamente il controllato, che chiede di rimuovere il controllore. Si tratta di un fatto gravissimo”.
Oltre al danno la beffa, è proprio il caso di dire, per i territori ed i cittadini interessati alla realizzazione della superstrada Rho-Monza. Il Ministero dell’Ambiente, su richiesta di Autostrade per l’Italia, ha di fatto acconsentito a disporre la chiusura dell’Osservatorio Ambientale (O.A.), incaricato di analizzare i dati relativi all’impatto che ha e avrà l’opera durante e dopo la sua costruzione, su territorio e cittadini stessi.
La decisione sorprende in primo luogo per le tempistiche. Un governo ad interim, con un ministero di fatto vacante, non dovrebbe assumersi l’onere di portare avanti nel silenzio una simile iniziativa. Soprattutto se suggerita da una delle parti in causa. Sì perché a richiedere al ministero la dismissione dell’Osservatorio è stata proprio Autostrade per l’Italia. Praticamente il controllato, che chiede di rimuovere il controllore: si tratta di un fatto gravissimo.
Nella lettera in cui Autostrade per l’Italia comunica al ministero dell’Ambiente la propria volontà di non poter confermare l’intesa al rinnovo dell’Osservatorio Ambientale, viene fatto riferimento all’imminente conclusione dei lavori. La stessa non giustificherebbe più l’impegno delle risorse economiche destinate al O.A. Ritirare l’intesa sulla base dell’imminente conclusione dei lavori, sembra però quantomeno una forzatura, dal momento che lo scorso 18 dicembre 2017 i rappresentanti della Soc. Milano/Serravalle (incaricati di realizzare i Lotti 1 e 2, ad Autostrade per l’Italia spetta il 3 ndr) hanno dichiarato che il termine contrattualmente stabilito per il termine dei lavori (13 aprile 2018) avrebbe subito uno slittamento quantificabile in non meno di venti mesi. Stesso discorso vale per il Lotto 3, di competenza di Autostrade per l’Italia, anche in questo caso infatti i lavori non sono ancora stati ultimati. I lavori dovrebbero quindi chiudersi a dicembre 2019. Il ruolo dell’Osservatorio Ambientale è anche quello di monitorare l’impatto dell’opera nell’anno successivo alla realizzazione della stessa. Assecondando le richieste di Autostrade per l’Italia, impedendo di fatto all’organo preposto di svolgere il compito al quale era destinato, si privano i cittadini di uno strumento di controllo e analisi fondamentale al fine della tutela della loro stessa salute.
A suscitare diversi dubbi è anche la procedura attraverso la quale il ministero dell’Ambiente ha acconsentito alla richiesta di Autostrade per l’Italia. Si tratta di un’anomalia. Dal momento che una nota della Direzione Generale, non può avere la forza per abrogare quanto stabilito attraverso decreto, ovvero l’istituzione dell’Osservatorio. Abbiamo chiesto pertanto al ministro Galletti di prendere una posizione al riguardo.
Un’ulteriore beffa per un territorio da sempre contrario alla realizzazione di un’infrastruttura, prevista al tempo per far fronte al traffico imputabile a Expo, che ora ha evidentemente perduto la propria ragion d’essere. La dismissione, da qui a un mese, delle attività dell’osservatorio rischia infatti di incidere in maniera negativa, sulla realizzazione delle nuove opere di mitigazione ambientale promesse ai comitati e ai cittadini. Questo il Movimento Cinque Stelle non può permetterlo. Perciò ci siamo immediatamente attivati, portando la questione all’attenzione degli assessori Terzi e Cattaneo, nonché del ministro Galletti, esortando un loro immediato intervento al fine di far rispettare la normativa vigente la quale prevede che l’Osservatorio Ambientale è chiamato a vigilare sull’impatto dei lavori sul territorio, fino a un anno dopo il termine degli stessi, allo scopo di dare seguito agli impegni sottoscritti con i cittadini e con gli enti territoriali.
La lettera spedita al ministro dell’Ambiente Galletti e agli assessori Terzi e Cattaneo: