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Rho-Parabiago: Opera inutile e dannosa, chiediamo al governo il rispetto delle decisioni già prese

Rho-Parabiago: Opera inutile e dannosa, chiediamo al governo il rispetto delle decisioni già prese

Può un’amministrazione regionale tornare a chiedere fondi al governo per la realizzazione di un’opera nonostante due sentenze contrarie della giustizia amministrativa, nonostante un parere del consiglio superiore dei lavori pubblici che ha messo in luce le innumerevoli criticità tecniche ed economiche del progetto e nonostante la forte opposizione di molti cittadini per le gravi ripercussioni del progetto sul contesto urbano e ambientale circostante? È esattamente quello che sta chiedendo Regione Lombardia, tornata alla carica per quanto riguarda il quadruplicamento della tratta ferroviaria Rho-Parabiago.
 
TAF_TorinoPNL’amministrazione regionale, assieme alle aziende promotrici, sta mostrando una determinazione quantomeno sospetta nel ricercare qualsiasi pretesto per riproporre un progetto che, nonostante ne sia stata dimostrata l’inconsistenza tecnica, viene riproposto ogni volta come la soluzione a qualsiasi problema. L’opera riguarda la realizzazione di due binari in più, esclusivamente lungo la tratta Rho-Parabiago (8,9 chilometri) al costo di 401 milioni di euro. La realizzazione del progetto difficilmente risolverebbe i gravi problemi dei pendolari della linea Milano-Gallarate. I cui problemi derivano principalmente dall’inadeguatezza dei treni, dalla mancanza di carrozze, dalla scarsa manutenzione del materiale rotabile e non dalla mancanza di binari”.
 
Dal punto di vista ambientale inoltre, la nuova infrastruttura costituirebbe la distruzione di numerose aree naturali o agricole residuali e provocherebbe l’interruzione di importantissimi corridoi ecologici, senza considerare il fatto che lo studio di impatto ambientale non si tiene conto degli impatti sul suolo in termini di consumo di suolo ed inquinamento. La realizzazione dell’opera comporterebbe inoltre l’espropriazione e la demolizione di abitazioni e l’innalzamento di barriere anti-rumore alte otto metri (direttamente contro le finestre delle case e comunque insufficienti a limitare l’inquinamento acustico). La paura maggiore riguarda però il rischio di incidenti. I nuovi binari passerebbero infatti a ridosso di alcuni impianti a rischio di incidente rilevante.
 
 Il Tar con la sentenza n. 1914 del 9 luglio 2012, si espresso a sfavore della realizzazione di quest’opera. Il Consiglio di Stato n. 6667 del 21 dicembre 2012 ha ribadito il concetto. il Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici (parere n.98/2014 per l’adunanza del 26/09/2014) ha respinto di fatto il progetto per la terza volta. Adesso chiediamo al governo di operare in maniera coerente rispetto a decisioni già prese.

 

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