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Riforma Codice Appalti: accolte le richieste del Movimento 5 Stelle

Riforma Codice Appalti: accolte le richieste del Movimento 5 Stelle

È una mattina ricca di soddisfazione, quella che segue una lunga notte di lavoro. Ieri sera la maggioranza ha finalmente accolto le richieste del Movimento 5 Stelle, votando in commissione Ambiente e Territorio alcuni nostri emendamenti per ciò che concerne la LEGGE DELEGA PER LA RIFORMA DEL CODICE APPALTI.  Lentamente, come una goccia che giorno dopo giorno scava la pietra, il gruppo di portavoce 5 Stelle in commissione Ambiente è riuscito a far passare alcuni concetti cardine del nostro mandato: ONESTA’ (il nuovo codice rappresenterà un punto di svolta nella lotta alla corruzione), TRASPARENZA (gli atti dei singoli appalti, flussi finanziari compresi, dovranno essere pubblici) e TUTELA DEL TERRITORIO (coinvolgimento delle comunità locali nelle scelte che riguardano i territori di appartenenza).

La rivoluzione rappresentata da questa legge delega, si traduce soprattutto in due punti cardine:

  1. DIBATTITO PUBBLICO PER LE GRANDI OPERE. I territori coinvolti nella costruzione di grandi opere di rilevanza sociale, saranno direttamente interrogati e potranno intervenire nel dibattito, attraverso una specifica procedura.
  2. SUPERAMENTO LEGGE OBIETTIVO. La nostra proposta prevedeva l’abrogazione, ho chiesto personalmente al ministro Graziano Delrio, cosa la maggioranza intendesse per superamento. La risposta è stata:  “Per superamento i nostri giuristi intendono l’abrogazione e la riscrittura di nuove norme”. Un concetto che a suo dire quindi comprende anche l’abrogazione.

All’interno del testo di delega al governo, vi sono poi altri elementi positivi, tali da far pensare ad un cambiamento di mentalità lento sì, ma comunque inesorabile.  Grazie a due emendamenti che ho presentato saranno rafforzate le procedure di gara, gli affidamenti ed i resoconti anche per le società  in house, per le quali si definisce chiaramente l’obbligatorietà della trasparenza e della pubblicità degli atti.

CANTIERELa rivoluzione non finisce qui. Come gruppo abbiamo incassato vittorie anche per emendamenti, che rappresentano di fatto un punto di svolta nella lotta a tangenti e corruzioni. Il principio del massimo ribasso nelle gare d’appalto sarà fortemente limitato con l’eliminazione delle offerte anomale; i controlli sui subappalti saranno molto più stringenti; verrà introdotto il criterio di rotazione nella definizione delle modalità d’affidamento e le stazioni appaltanti dovranno pubblicare on line i flussi finanziari, relativi agli appalti a conclusione dei lavori dei lavori. In questo modo sarà possibile per chiunque seguire il flusso finanziario (quanto preventivato, quanto incassato, quanto speso e soprattutto perché)  legato alla realizzazione di un’opera pubblica. Verrà premiato chi denuncia fenomeni correttivi negli appalti, le varianti in corso d’opera saranno limitate e verificate se non esplicitamente giustificate, saranno infine posti paletti ai conflitti d’interesse tra progettisti e stazioni appaltanti.

La proposta di legge sarà calendarizzata e discussa in aula nelle prossime settimane, ma il voto in commissione rappresenta più di un’ipoteca sul successo delle nostre proposte. Certo, trattandosi di una legge delega, il nostro lavoro non finisce qui. Vigileremo con molta attenzione su come il governo tradurrà in legge quanto votato in commissione, provando anche a portare avanti altre questioni.

Personalmente cercherò di far passare un emendamento che chieda di promuovere in particolar modo i progetti che prevedano il recupero di edifici abbandonati ed il recupero di aree dismesse. Sono fiducioso perché ritengo difficile che il governo possa schierarsi contro una richiesta, atta ad impedire un ulteriore consumo di suolo e a rispettare il territorio. Ho chiesto poi al ministro Delrio una riflessione su tutte le opere in legge obiettivo, che da qui alla riscrittura del codice appalti potrebbero prendere il via e quindi non essere più fermate, nonostante l’abrogazione della legge obiettivo. Dobbiamo evitare che altre opere devastanti inutili e costose vadano a gara, sotto l’egida della legge obiettivo, prima che questa venga abrogata. Anche in questo caso faremo emendamenti a riguardo durante la discussione in aula.

Parliamo però anche degli aspetti negativi di questa delega, tre su tutti. Uno è il respingimento di un mio emendamento che voleva restringere le deroghe alla disciplina degli appalti nei casi di lavori urgenti, deroghe che sostenevo dover limitare ai casi di rischio per persone e cose. Hanno preferito bocciarlo e lasciare margini più ampi. Speriamo non si vada piano piano verso una nuova serie di deroghe, che trasformerebbe la riscrittura del codice appalti in un mero esercizio di stile.

L’altro aspetto preoccupante è che il parere delle commissioni sui decreti di riscrittura del codice e sul regolamento scritto da ANAC non sarà vincolante ma solo consultivo, espropriando così dei suoi poteri il parlamento.

Infine rimaniamo in attesa di capire come verrà riorganizzata l’ANAC e se sarà svincolato, come abbiamo richiesto, da nomina politica, visto e considerato il potere e il ruolo importante che andrà ad assumere.

ONESTA’, TRASPARENZA e TUTELA DEL TERRITORIO, concetti che grazie al lavoro dei portavoce Cinque Stelle stanno a poco a poco entrando nell’agenda dei lavori delle nostre Camere. Avete presente la teoria del piano inclinato? Questa corsa non si può più fermare.

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