Il Paese deve ripartire, per questo motivo si è scelto di correre, numeri alla mano, quello che nei fatti è un rischio: cominciare a riaprire dal 4 maggio.
Dobbiamo farlo perché la tutela del lavoro, viene subito dopo quella salute.
Servirà grande serietà, immensa responsabilità e una volontà di prendersi cura l’uno dell’altro, senza precedenti nella storia recente. A rovinare mesi di fatica e sacrifici basta un niente, come dimostra quello che sta accadendo in Germania in questi giorni. Se in Italia il contagio dovesse riesplodere, se fossimo costretti a fermarci di nuovo, rialzarci diventerebbe davvero complicatissimo. Meglio rinunciare ancora a qualche giorno di libertà adesso, piuttosto che dover fermarci, o peggio ammalarci, per mesi poi.
Questo dobbiamo mettercelo in testa tutti. C’è chi queste cose dovrebbe saperle più e meglio di tutti gli altri. Un ex ministro dell’Interno, leader del principale partito di opposizione dovrebbe avere a cuore la tenuta del tessuto sociale, la salute dei suoi concittadini e, più in generale, il sistema Paese. Invece, per quello che ritiene essere tornaconto elettorale, parla di battaglie di popolo, evoca irresponsabilmente la piazza.
Quante persone, in buona fede, leggeranno i suoi messaggi e cominceranno a sottovalutare il problema?
Usciranno senza mascherina, protesteranno per la fila ai supermercati, pretenderanno di salire sui mezzi pubblici anche se affollati? Quanti di loro, inconsapevolmente, potrebbero contribuire ad una seconda ondata di contagi?
Il mio appello è sempre lo stesso: NON ASCOLTATELO.
Non parla per voi, parla solo per suo interesse. Informatevi, prendetevi cura di voi stessi, della vostra salute e di quella delle persone che vi circondano. Insieme ce la faremo, ne sono convinto, ma da questa situazione usciremo con serietà e senso di responsabilità, non con un tweet.