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RISCHIO DEREGULATION PER CEMENTIFICAZIONE

RISCHIO DEREGULATION PER CEMENTIFICAZIONE

090914846rodigarganicoOpposizioni e geologi in allerta: gli atti del governo rinnegano la protezione del territorio.

Roma. Un campeggio in una zona costiera a rischio dissesto, con costruzioni sempre più invadenti. È quello che potrebbe capitare sempre più spesso, mettendo a rischio nuove porzioni di territorio in caso di piogge, se i provvedimenti legislativi in arrivo dovessero andare a buon fine. «Un attacco al Paese», hanno tuonato le associazioni ambientaliste. Per l’opposizione «è inutile piangere lacrime di coccodrillo nel Gargano se poi si scrivono proposte che prevedono nuovo consumo di suolo», spiega Massimo De Rosa, deputato M5S in Commissione Ambiente. La questione è complicata e ha messo sullo stesso fronte partiti di minoranza e studi di architetti, singoli Comuni, geologi. Il timore è che con la stagione delle piogge l’Italia continui a franare, «e che con la deregolamentazione prevista dalle nuove leggi la situazione possa solo peggiorare», dice il Consiglio dei geologi.

Sotto accusa il piano di urbanistica del ministro dei Lavori pubblici Lupi, pubblicato sul sito per una consultazione che si chiuderà il 15 e che prevede una deregulation edilizia, istituendo il diritto edificatorio come diritto fondamentale, superiore alla tutela del territorio. Il ministero spiega: «Si vuole mettere il diritto di proprietà al riparo dagli eccessi che a volte caratterizzano l’azione pubblica sulla proprietà privata». Ed è quanto gli contestano. Inoltre previste nuove volumetrie edificabili, e l’apertura del mercato della compravendita dei diritti edificatori, con un’enorme responsabilità in capo ai Comuni: a disposizione dei gruppi immobiliari che contratteranno con le amministrazioni la possibilità di costruire. Eppure nel collegato ambientale appena approvato in Commissione Ambiente alla Camera ci sono norme che limitano il consumo di suolo. Per tornare ai campeggi: la costruzione di casette mobili nei centri turistici dovrà essere soggetta ad autorizzazione. Norma che scompare nel decreto Sblocca Italia, licenziato dal Consiglio dei ministri due settimane fa, di cui circolano bozze. Nell’ultima si prevede la deregolamentazione per le nuove casette mobili. Contraddicendo l’atto votato. Quale dei due sopravviverà?

“Pericoloso contrattare sul cemento”

Giorgio Zampetti, geologo, è responsabile scientifico di Legambiente. Da anni cura il rapporto “Ecosistema a rischio”.

Ci ritroviamo puntualmente a piangere vittime di alluvioni e frane. E la stagione delle piogge è alle porte…

Il problema non è la pioggia, è la costruzione in zone rischiose.

È un problema di pianificazione errata o assente?

Si costruisce troppo: non solo nelle zone a rischio, indicate dalle mappe geologiche, ma c’è troppo cemento anche nelle aree non pericolose.

Come impatta il territorio questo cemento?

Si perde la permeabilità del terreno e la pioggia scorrerà più velocemente a valle. Bisogna delocalizzare le strutture a rischio ma anche ascoltare la natura: a volte è preferibile ampliare le zone di esondazione di un fiume piuttosto che fare argini.

Le nostre amministrazioni si sono dimostrate inadatte.

Demandare il tema al singolo ente, come prevedono i nuovi progetti di legge, è sbagliato. Si deve programmare l’azione in termini di bacino. Il permesso a costruire non può essere frutto di una contrattazione tra costruttore e Comune.

Articolo tratto da Metronews

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