L’ultima esondazione risale a inizio luglio. Ogni “maledetto” temporale il fiume Seveso straripa dai tombini, riversando nelle strade del nord Milano le proprie acque, fra le più inquinate d’Europa.
Lavorare per risolvere le problematiche del Seveso significa muoversi secondo le direttrici dei suoi principali problemi: inquinamento ed esondazioni. Problematiche strettamente legate fra loro. Per questo motivo ho interrogato la giunta regionale in merito a come Regione Lombardia intendesse procedere in proposito.
Ho domandato quale fosse lo stato dell’arte inerente al monitoraggio, alla qualità delle acque e degli scarichi. Dal
momento che l’inquinamento del letto del fiume e gli scarichi abusivi influiscono in maniera determinante sulle continue esondazioni.
Le notizie non sono buone.
Da un lato infatti i dati forniti dalla Giunta regionale confermano come la qualità delle acque del fiume Seveso (rilevamenti Arpa) sia pessima (vedi tabella di cui allego immagine). Inoltre, se il monitoraggio dei quattro attuali impianti di depurazione è arrivato a buon punto, lo stesso non si può dire per quanto riguarda la mappatura e la chiusura degli scarichi abusivi che quotidianamente riversano liquami all’interno di un corso d’acqua che, nel tempo, è stato trasformato in una vera e propria fognatura.
Problematiche per ovviare alle quali sarebbe necessaria la mappatura e la successiva chiusura degli scarichi abusivi, la pulizia del letto del fiume, il rispetto dei rapporti di invarianza idraulica per quanto concerne i terreni adiacenti gli
argini. Problematiche per ovviare alle quali invece la giunta insiste sulla costruzione di vasche di laminazione. Una
soluzione che, come portavoce del M5S non possiamo condividere.
Procedendo di questo passo, difficilmente i cittadini del Nord Milano, dovranno smettere di spalare fango, ogni maledetto temporale.