Non si ferma la battaglia del Comitato Intercomunale Silla 2 (CIS2) contro l’inceneritore Silla 2, o meglio, contro le conseguenze che le emissioni dell’inceneritore hanno sulla salute dei cittadini di Milano MU7 (dove è ubicato l’impianto), Milano MU8, Pero, Rho, Cornaredo, Settimo Milanese.
Il comitato ha presentato ai sindaci un documento di sintesi relativo allo studio epidemiologico realizzato da ATS, chiedendo ai primi cittadini di intervenire in prima persona, in quanto la salute dei cittadini è competenza loro. Negli anni ho supportato le istanze del comitato attraverso numerosi atti in Parlamento prima e in Consiglio Regionale poi, oggi condivido la loro richiesta auspicando l’intervento dei primi cittadini.
Il documento ben sintetizza la posizione del Comitato che, pur riconoscendo i dati emersi dallo studio epidemiologico, non ne condivide le conclusioni. I dati, relativi alla popolazione coinvolta dallo studio, parlano di un eccesso del 71% della mortalità per cause respiratorie, un eccesso del 29% di ricoveri in Pronto soccorso per cause cardiovascolari, del 17% di accessi in PS per cause respiratorie negli adulti e del 44% nei bambini. Dati che, secondo gli esperti a cui è spettato il compito di analizzare lo studio epidemiologico, non possono essere spiegati con quelli che l’indagine definisce come gli svantaggi sociali dell’area interessata. Questi possono spiegare i dati in minima parte, non certo nelle percentuali appena riportate, come ben sintetizzato all’interno del documento che il Comitato ha sottoposto all’attenzione dei sindaci.
La seconda criticità riguarda il riferimento alle basse concentrazioni di ossidi di azoto, dato attraverso il quale lo studio epidemiologico conclude per un basso apporto dell’attività dell’inceneritore, relativamente ai rischi legati alla salute dei cittadini dei comuni coinvolti dallo studio stesso. L’ossido di azoto è infatti semplicemente un tracciante, mentre l’impatto sulla salute è dovuto agli effetti complessivi delle emissioni.
Ci auguriamo che i sindaci prendano in seria considerazione il documento redatto dagli esperti del CIS2 e concordino un intervento comune. Per quanto mi riguarda continuerò a supportare l’attività del comitato. Bruciare rifiuti non può essere la soluzione alla gestione del rifiuto stesso da qui ai prossimi anni. Bisogna cominciare oggi a costruire il mondo che vorremo nel futuro. Un mondo sostenibile in cui non morire di inquinamento” conclude il portavoce pentastellato.