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Superstrada Vigevano-Malpensa, una settimana di battaglie

Superstrada Vigevano-Malpensa, una settimana di battaglie

Quella appena conclusa è stata una settimana molto importante per la battaglia che, assieme ai gruppi locali, stiamo portando avanti contro la superstrada Vigevano-Malpensa, un progetto sovradimensionato, che rischia di seppellire sotto una colata di cemento territori di pregio come quelli del Parco del Ticino.

Dopo l’articolo uscito martedì mattina sulle pagine del “Corriere della Sera”, in merito alla posizione presa da di Gian Pietro Beltrami sul progetto della superstrada Magenta-Milano-Vigevano, abbiamo chiesto le dimissioni immediate dello stesso Beltrami dal ruolo di presidente del Parco del Ticino. Questo perché il presidente è stato maggiormente presente come politico, che come custode di un ecosistema unico al mondo.

La riunione di Abbiategrasso

La riunione di Abbiategrasso

Beltrami aveva infatti liquidato con un “Se ne faranno una ragione”, le preoccupazioni manifestate dall’Unesco in merito al passaggio della bretella all’interno del Parco, classificato come “riserva della biosfera”.

Posizioni, quelle di Beltrami, già denunciate più di un anno fa dal portavoce regionale Stefano Buffagni. All’epoca il presidente del Parco del Ticino aveva dichiarato: “Non si risconteranno grandi problemi per quanto riguarda il consumo di territorio, questo progetto della superstrada non è male”. In quell’occasione il consigliere regionale aveva invitato il presidente a tornare ad operare come imposto dal proprio ruolo, piuttosto che: “Fare da testimonial a colate di asfalto in un parco che è patrimonio di tutti”.

Le parole di Beltrami, il cui curriculum sarebbe ottimo se dovesse occuparsi di banche e non di parchi, sottolineano ancora una volta come il presidente risponda più a interessi particolari che all’interesse collettivo.  Beltrami è ormai un presidente sfiduciato dal suo stesso consiglio. Sia il vice-presidente Luigi Duse, che la consigliera Gioia Gibelli (componente del Comitato di Gestione), lo hanno sfiduciato dalle colonne del “Corriere della Sera”, bollando le sue dichiarazioni come considerazioni a titolo personale, ribadendo in coro il “NO” del Parco al progetto Anas.

Una posizione condivisa peraltro dalla maggioranza dei comuni interessati dall’opera e da Città Metropolitana, che giovedì 23 settembre ha ricevuto i comitati NO TANG per ascoltare le loro istanze.

Le alternative al progetto Anas ci sono, la questione quindi è diventata strettamente politica. La nostra posizione come Movimento 5 Stelle è semplice: Beltrami avrebbe dovuto limitarsi a ricoprire il ruolo che gli è stato assegnato, ovvero quello di presidente, ed il ruolo di un presidente è quello di appoggiare e dar voce al proprio consiglio, a chi vive sul territorio come i NO TANG e a chi sul territorio lavora, come le decine di imprese agricole che verrebbero massacrate dal progetto ANAS. Per questo le sue dimissioni, in una fase come questa sono diventate una necessità.

Giovedì mattina poi un’ampia delegazione dei Comitati No Tang è stata ricevuta dalla Commissione “Affari Generali” della Città Metropolitana. Al seguito degli interventi delle due leader storiche del comitato: Agnese Guerreschi e Renata Lovati, la Commissione ha votato una presa di posizione contro il vecchio progetto Anas Vigevano-Malpensa e a favore della proposta portata avanti dai sindaci e dal Parco Ticino (tranne il suo presidente).

A questo punto non capiamo perché solamente il ministero e Regione Lombardia si ostinino a promuovere un’opera che ormai è a detta di tutti devastante e sovradimensionata.

Giovedì sera infine abbiamo partecipato all’affollatissima assemblea (foto) svoltasi sul tema ad Abbiategrasso. Il fronte dei cittadini, degli agricoltori e dei commercianti è più che mai compatto e il Movimento 5 Stelle continua a dare il massimo supporto alla modifica dell’opera e allo stop al progetto Anas così com’è oggi.

Fra i presenti grande disappunto per la mancanza dei rappresentati politici dei comuni e per alcune dichiarazioni dell’assessore Garavaglia durante l’incontro con Anas dell’ 11 settembre scorso. In tanti si domandavano come possa l’assessore Garavaglia continuare ad interferire pesantemente, in ambiti non di sua competenza, promettendo ulteriori fondi ad alcuni dei comuni interessati dal passaggio della Superstrada.

Venerdì abbiamo incassato positivamente il passo indietro del presidente Beltrami, il quale ha negato le sue precedenti dichiarazioni, sostenendo d’esser stato frainteso. Questa retromarcia tuttavia, imputabile al grande lavoro svolto dal consiglio del Parco, pare comunque tardiva. Il presidente avrebbe dovuto immediatamente schierarsi a tutela del territorio e delle imprese che vi lavorano. Per questo restiamo dell’idea che in questo momento al Parco occorrerebbe un presidente in grado di meglio tutelarne gli interessi, per questo continuiamo a ritenere auspicabili le dimissioni di Beltrami.

Come Movimento 5 Stelle continueremo a dar voce alla volontà dei cittadini, fissando incontri con Anas e con il ministro Delrio per far arrivare anche a loro la voce del territorio.

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