Difficile trovare gli aspetti positivi di una situazione che per molti rappresenta un grande disagio, per alcuni una malattia e per altri (pochissimi per fortuna, ma questo non rende meno grande il loro dolore) motivo di lutto.
Certo però i dati sulla qualità dell’aria, registrati in questi giorni, impongono una riflessione.
Per la prima volta abbiamo toccato con mano gli effetti di una prolungata riduzione del traffico veicolare. I risultati di questo involontario esperimento su larga scala sono sorprendenti.
E’ evidente che la speranza sia che tutti, aziende e privati, possano tornare a lavorare nella maniera più produttiva nel minor tempo possibile. Ciò non toglie però che le Istituzioni ora hanno un dato dal quale ripartire e una direzione piuttosto netta dalla quale cominciare a muovere.
Sì quindi a un grande piano di riqualificazione energetica dei vecchi edifici e delle vecchie caldaia, ma sì soprattutto a incentivi per il trasporto pubblico e per la mobilità sostenibile. Prendendo finalmente anche seriamente in considerazione il tele-lavoro, o smart working che dir si voglia, come variabile determinante in un contesto di lotta all’inquinamento e a favore della qualità dell’aria.