Giovedì 19 novembre, presso il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, ho incontrato i funzionari del ministero ed i tecnici Anas. Oggetto dell’incontro: il progetto Vigevano-Malpensa, del quale da oltre due mesi avevano smesso di circolare informazioni ufficiali. Nell’occasione mi sono fatto portavoce anche delle istanze di Città metropolitana, del Parco del Ticino, del Parco agricolo sud Milano e del Comune di Albairate. Tutti enti da noi invitati a partecipare all’incontro, assieme ai quali abbiamo concordato le domande da porre a ministero ed Anas.
La riunione ha immediatamente chiarito alcuni punti di carattere tecnico. il percorso doveva nascere come una strada di tipo B quindi una strada extraurbana principale a doppia carreggiata con spartitraffico invalicabile, priva di intersezione raso, riservata solo a talune categorie di veicoli a motore attrezzata con aree di servizio spazi per la sosta e accessi dotati corsie di accelerazione e decelerazione.Una strada che aveva bisogno di spazi importanti e che all’epoca del suo concepimento non poteva essere realizzata sulla sede precedente per ovvi motivi.
Da quanto emerso nell’incontro la progettazione dell’attuale strada declassificata a strada di tipo C, cioè extraurbana secondaria, a unica carreggiata con una corsia per senso di marcia, è stata mantenuta nella sede del progetto precedente per consentire un’eventuale futuro suo ampliamento e riclassificazione a strada extraurbana principale. Un dettaglio di non poco conto. Per questo motivo alcuni svincoli rimangono di dimensioni sproporzionate rispetto al progetto attuale in quanto già predisposti a un eventuale aumento delle carreggiate. Alla luce di quanto riferito, ho domandato ai tecnici Anas il motivo per cui non fosse possibile riconsiderare l’intero progetto, dal momento che le necessità non corrispondono più a quelle di una strada di grande percorrenza ma di una strada extraurbana secondaria. Questo ridimensionamento rende possibile pensare di rivedere il progetto su di un percorso meno impattante per il territorio, considerate le mutate esigenze. I tecnici Anas hanno mostrato infatti la consapevolezza che se si dovesse fare oggi il progetto da zero probabilmente il tracciato sarebbe diverso e più simile a quello richiesto da comitati e enti parco.
Il ministero ha lasciato inoltre intendere come, in funzione di una spesa già stanziata per lavorare al progetto attuale, non si voglia investire in un nuovo progetto. La posizione del Movimento Cinque Stelle in questo senso è chiara: crediamo che una spesa per la progettazione fatta preliminarmente, per adeguare il progetto stesso alle richieste del territorio non sia una spesa superflua e inutile, ma anzi possa portare un risparmio consistente rispetto al costo finale dell’opera. Sicuramente una nuova progettazione è meno costosa della cantierizzazione di un’opera mastodontica, portata avanti solo perché già concepita anche se in un momento storico e con necessità diverse dalle attuali. A confermare questa tendenza vi sono poi le analisi fatte sui flussi di traffico. All’epoca della prima stesura del progetto questi studi evidenziavano necessità equivalenti di mobilità verso Malpensa e Milano mentre oggi i flussi sono diretti all’80% verso Milano. Ciò che ci lascia più perplessi al riguardo è che a mia precisa domanda se fossero o meno stati rifatti studi relativi alla situazione del traffico attuale, è stato risposto che non sono stati eseguiti nuovi studi, bensì sono stati applicati al contesto attuale, tramite proiezioni statistiche, i vecchi modelli.
Quanto di più rilevante emerso dall’incontro di ieri pomeriggio riguarda da un lato il contratto di programma. Questo, al contrario di quanto ritenuto finora anche dalle istituzioni sul territorio, non è ancora stato ufficializzato. Anas è ferma ed il ministero ha confermato che solo nelle prossime settimane i fondi, da utilizzare già nel 2015, verranno sbloccati. Il rischio è che a breve si parta con i primi affidamenti e cantierizzazioni. Altro aspetto rilevante è la palese volontà del ministero di proseguire verso la realizzazione della parte tra Vigevano e Albairate, procedendo quindi per stralci dell’opera originaria. La tratta quindi tra Vigevano e Albairate rimane quella prevista dal progetto Anas, ma cosa ancora più importante la prosecuzione a nord tra Albairate e Magenta non è assolutamente saltata il ministero parla di una realizzazione che avverrà nel tempo e che per ora viene testuali parole “sfumata”. Non vi è quindi alcuna conferma di una cancellazione della tratta nord, che a quanto pare è solo posticipata nel tempo. In sostanza il rischio è che si faccia una tratta a sud oggi, dove il ministero crede di avere meno problemi di contestazioni sul territorio, per poi una volta digerita questa tratta andare avanti con la parte nord. E’ notizia infatti di qualche giorno fa quella di tecnici Anas, giunti sul territorio di questa seconda tratta per rilevazioni, cacciati dagli agricoltori locali. A questo proposito ANAS ha negato qualunque attività recente di suoi tecnici in zona, rimane quindi un mistero quanto avvenuto e riportato dalla stampa locale.
Inoltre, contrariamente a quanto ritenuto finora, anche dalle amministrazioni locali, la conferenza dei servizi non è affatto chiusa. Questo significa una sola cosa, ovvero esistono ancora margini per discutere il progetto Anas. Ci siamo mossi come Movimento Cinque Stelle in tutte le sedi per poter modificare l’opera come richiedono i cittadini e le aziende del territorio, ora è importante che i sindaci ci seguano e compatti chiedano una modifica sostanziale del progetto. E’ l’unica strada indicataci dal ministero per scongiurare il progetto ANAS che abbiamo sul tavolo oggi. Non è più tempo che ogni sindaco pensi al suo interesse, ma che ognuno consideri l’opera in generale e l’impatto della stessa su tutta la zona. Uniti dobbiamo chiedere a Governo e Regione di ascoltare i cittadini e non i propri interessi.
Alla luce dell’incontro di ieri pare evidente come solamente una volontà politica comune possa cambiare il progetto Anas, esaudendo così le richieste del territorio. Mi chiedo come sia possibile che il Movimento Cinque Stelle sia rimasto solo, a portare avanti le istanze dei cittadini all’interno delle istituzioni nazionali al fianco degli enti parco?Alla prossima conferenza di servizi chiediamo a tutti i sindaci di impegnarsi per contrastare il progetto attuale come sta facendo il M5S a livello nazionale e regionale. Abbiamo tracciato una possibile strada per tutelare il territorio, ci seguano e insieme agli enti già contrari all’opera si presentino compatti contro questo progetto e supportino il progetto alternativo meno impattante e aggiornato ai bisogni attuali dei residenti. La loro responsabilità in questo progetto va oltre i singoli confini comunali, credo che un amministratore accorto questo non lo possa ignorare.