Vigevano-Malpensa: come se nulla fosse cambiato. Come se tutti gli incontri, i dibattiti dai quali era nato il nuovo progetto di Città Metropolitana, non fossero mai esistiti. Questo almeno è quanto fatto filtrare a mezzo stampa, in seguito al vertice del Consiglio Superiore del Lavori pubblici, tenutosi a Roma lo scorso 15 dicembre fra rappresentanti del ministero e rappresentanti delle amministrazioni locali.
Il prossimo 27 gennaio i soli sindaci interessati (Magenta, Robecco, Albairate, Cassinetta di Lugagnano e Abbiategrasso) dal primo stralcio funzionale della Magenta-Vigevano saranno chiamati a dare un parere non vincolante presso il Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, che a sua volta esprimerà un parere non vincolante sul progetto stralcio. Un passaggio istituzionale dovuto e previsto dalle leggi che regolano la realizzazione di grandi opere di interesse nazionale, un passaggio che indica il progredire lento ma inesorabile dell’opera che devasterà gran parte del territorio Abbiatense-Magentino. Nessuna novità tecnica o progettuale è stata proposta in quella sede ma la spiegazione di quello che è il progetto stralcio con data di modifica datata novembre 2014.
Pare dimenticata quindi la riprogettazione dei tratti A (Albairate/Magenta) e B (Albairate/Baggio), ipotizzata dal progetto realizzato da Città Metropolitana ad inizio 2016. Ipotesi che all’epoca aveva trovato sia l’accordo dei sindaci, sia quello dei cittadini, da anni contrari a quella che considerano un’opera inutile e dannosa per il territorio, e che avevano considerato le modifiche proposte come una prima vittoria.
Chiediamo sia fatta chiarezza. Chiediamo a Città Metropolitana ed in particolare al suo vicesindaco Arianna Censi e ai sindaci dei Comuni coinvolti, se le modifiche proposte siano state del tutto affossate e se l’idea ora sia quella di tornare al progetto originale. La paura è quella che, nel silenzio, dopo aver illuso cittadini e comitati locali con proposte di mitigazione, si sia voluti tornare al progetto originario.
Un dubbio suffragato anche dal fatto che vengano nuovamente annunciate come accorgimenti a tutela dell’impatto ambientale strade a raso e gallerie green compliant,dimenticandosi come si tratti di opere già analizzate e discusse fin dal novembre del 2014, data in cui è stato diffuso il progetto stralcio, ampiamente analizzato e rigettato dalla maggior parte degli enti locali.
La posizione dei cittadini e degli attivisti locali non cambia: “Serve un attraversamento sicuro per Robecco; serve una riqualifica di via Dante ad Abbiategrasso anche con la realizzazione di circonvallazioni esterne; serve una rotonda in prossimità di Ozzero; servono le riqualifiche delle due arterie principali che portano a Milano; togliere i semafori in favore di rotonde: serve rammodernare e raddoppiare la linea ferroviaria Milano Mortara, partendo dal tratto Albairate-Abbiategrasso; serve una rete di piste ciclabili che colleghino i nostri paesi, serve una rete di trasporto pubblico locale efficiente e funzionante”. Sono totalmente della stessa idea. Le istituzioni devono capire che i cittadini chiedono sia ascoltata la loro voce, ma soprattutto sia fatta chiarezza in merito ai progetti. Serve questo, non la realizzazione di grandi, quanto devastanti e costose, opere inutili.