In risposta all’articolo pubblicato sull’edizione di martedì otto novembre da “Libero” a firma del direttore Vittorio Feltri.
Gentile direttore,
Ieri mattina leggendo i giornali sono trasalito. Per un attimo, soffermandomi sulla sua analisi in merito ai rischi legati al cambiamento climatico: “Abbasseremo i termosifoni” (ma certo è ovvio come aveva fatto a non averci ancora pensato nessuno), mi sono trovato in totale accordo con lei. Giusto il tempo della prima riga, che recitava: “La materia ci coglie scientificamente impreparati”, poche parole in cui aveva, da esperto di giornalista, riassunto il senso dell’intero articolo. Ho preso tutto il resto di conseguenza, cioè come le parole di chi: “Non punta a risolvere i problemi del mondo, ma si limita a prenderne atto senza farne una tragedia” tradotto: chiacchiere da bar.
Poi però ho pensato a come l’impegno che dovremo a sostenere, per arginare l’aumento delle temperature su scala globale, sia una battaglia che riguarderà comunque tutti e che dovremmo combattere anche per chi, come lei stesso ammette, si trova impreparato.
Purtroppo le trasformazioni che saremo chiamati ad affrontare, qualora non riuscissimo a contenere l’incremento della temperatura, andranno ben oltre le guerre in ufficio per decidere a quale temperatura impostare il termostato o regolare il condizionatore. Stiamo parlando di desertificazione e conseguenti migrazioni di massa, siccità, inondazioni, catastrofi naturali i cui costi vanno ben oltre a quanto una famiglia potrebbe risparmiare spegnendo il termosifone. L’ormai “datato” Rapporto Stern, stimava un costo del cambiamento climatico, in assenza di misure di intervento, pari a circa il 5-15% del PIL mondiale. Una misura che forse non rende bene l’idea dei costi, come invece ha reso in tempo più recenti l’UNIRSD (The United Nations Office for Disaster Risk Reduction) che ha stimato in 2.500 miliardi di dollari le perdite collegate al climate change. Per intenderci, finanziare la Nasa per un anno, costa circa 20 miliardi di dollari.
Senza considerare il valore in termine di salute e vite umane. Secondo gli ultimi dati Oms (Organizzazione Mondiale della Sanità) il cambiamento climatico provocherà ogni anno 250mila morti in più, inoltre attualmente sono quasi 7 milioni le persone che ogni anno muoiono a causa di disturbi legati all’inquinamento. Di questi decessi 85 mila, maglia nera in Europa, avvengono nel nostro Paese. La dottoressa Maria Neira dell’OMS in proposito ha dichiarato: “L’inquinamento dell’aria è oggi il peggior rischio ambientale, responsabile della morte di una persona su nove. L’inquinamento dell’aria continua a crescere, a compromettere le economie e la nostra qualità di vita. Si tratta di una vera e propria emergenza sanitaria”.
In funzione del lavoro portato avanti dalla comunità scientifica negli ultimi anni, in relazione ai dati ormai inconfutabili e ad un’emergenza riconosciuta a livello mondiale (Donald Trump escluso, ma questo è un altro discorso) rifiuto di pensare che la materia possa essere ancora trattata con una simile superficialità.
Nel suo articolo fa più volte riferimento al progresso, ai benefici che lo sviluppo ha saputo portare all’umanità. Per questo le chiedo, per quale motivo si batte per fermarlo? Forse non le sarà chiaro, ma contrastare i cambiamenti climatici, non significa tornare all’età della pietra. Significa promuovere un nuovo step evolutivo, un passaggio inevitabile per la nostra società chiamata a virare verso un modello di sviluppo maggiormente sostenibile a livello ambientale. Le energie rinnovabili, la riqualificazione energetica sono una via che inevitabilmente andrà percorsa, capace di creare sviluppo, ricchezza e posti di lavoro. Proprio come quando dalle lampade ad olio il mondo decise di passare all’elettricità. A fronte di tutto questo, dei sacrifici economici e ambientali, dei dati scientifici a sostegno, in nome di quale interesse siamo ancora disposti a fermare lo sviluppo a beneficio di un modello di sostegno energetico che il Pianeta sta chiedendo in tutti i modi di lasciarci alle spalle?