Prosegue al ritmo di 10 milioni di euro al giorno, festivi inclusi, la presentazione di richieste di garanzia al fondo per le piccole e medie imprese da parte del comparto agricolo.
Infatti, ad appena due mesi dall’avvio dell’apertura al comparto primario del Fondo gestito da Mediocredito centrale, l’ammontare dei finanziamenti ha raggiunto quasi i 400 milioni di euro su un totale di 3.579 operazioni. Soddisfacente anche l’importo medio della singola pratica pari a 110mila euro, segno che le banche stanno istruendo pratiche più complesse di quelle sino a 30mila euro, notoriamente più semplici grazie alla garanzia statale al 100%. La palma dell’istituto di credito più operativo spetta a Banca Intesa con circa 109 milioni di euro di pratiche istruite, con un valore medio di 203mila euro per ogni pratica, che da sola rappresenta il 27,5% del totale finanziato. Secondo il Banco BPM (31 milioni di euro), terza Ubi (24 mln) che con 947 operazioni è quella più attiva con le pratiche. Tra i territori che attingono maggiormente al fondo troviamo la Toscana con 51,7 milioni di euro, seguita dal Veneto con 50,3 mln e Lombardia con 47,3 milioni. Quest’ultima è in testa alle pratiche presentate, ben 372, a cui seguono Puglia (353) e Piemonte (302).
“Nonostante l’accesso diretto al fondo di garanzia di Mediocredito centrale sia uno strumento nuovo per gli imprenditori agricoli, la mole di credito che si smuove ogni giorno di più inizia ad essere rilevante per gli sviluppi futuri del comparto primario – dichiara il Sottosegretario alle Politiche agricole, Giuseppe L’Abbate – Ciò ci rincuora e fortifica la scelta che abbiamo sostenuto con le norme introdotte sin dal Decreto Cura Italia. Queste operazioni utilizzano oggi il plafond agevolativo autorizzato dall’Unione europea, attualmente pari a 100mila euro, per finalità che prevedono il superamento della crisi causata dalla pandemia Covid-19 e il rilancio dell’attività imprenditoriale agricola. Diviene sempre più necessario, però, in ottica futura – spiega il Sottosegretario L’Abbate – ampliare l’operatività del fondo nel medio lungo termine attraverso l’attivazione dei regolamenti in esenzione. Per questo con un ulteriore intervento normativo proposto al Decreto Agosto in questi giorni in discussione al Senato, allunghiamo i tempi dei finanziamenti sino a 20-25 anni, compiendo appieno e in neppure un anno – conclude Giuseppe L’Abbate – quella rivoluzione per il credito in agricoltura che gli imprenditori ci chiedevano da tempo per sbloccare investimenti e creare così valore aggiunto per le proprie imprese e nuovi posti di lavoro al passo con i tempi”.
Il Fondo dispone di un modello in grado di “leggere” le capacità degli imprenditori, così da far comprendere agli Istituti le potenzialità di rientro dal credito erogato. Il parametro per la concessione del finanziamento garantito, infatti, può essere il fatturato, l’ammontare dei salari oppure le spese per gestione e investimenti relative ai 18 mesi successivi alla richiesta. Ad oggi, però, le garanzie gratuite per prestiti strutturati coprono sino al 90% per la durata di massimo 6 anni, con uno o due anni di pre-ammortamento: il comparto primario, viste le sue peculiarità, necessita fortemente di un allungamento dei tempi. Per questo si rende necessario superare il vincolo temporale attraverso i regolamenti in esenzione, su cui deve esprimersi il Senato.