Centomila ettari di suolo italiano, equivalenti circa a 4 milioni e mezzo di cittadini, sono oggigiorno interessati da bonifiche. Ad oggi lo Stato ha bruciato 3,6 miliardi di euro per caratterizzazioni alle quali, nella maggior parte dei casi, non sono poi effettivamente seguiti processi di bonifica.
Come intervenire? Il Movimento Cinque Stelle presenta la propria proposta in Regione Lombardia, alla presenza dell’Assessore Regionale all’Ambiente Claudia Terzi e ad alcuni dei più accreditati esperti del settore: la Direttrice di Assoambiente Elisabetta Perrotta, l’ingegner Claudio De Albertis Presidente di ANCE, Barbara Meggetto Presidente di Legambiente Lombardia e Stefania Marino di FederArchitetti Lombardia. Il convegno, moderato da Iris Corberi, direttrice di BioEcoGeo, ha risposto alle domande dei tanti presenti in sala.
Attraverso le nostre proposte potremmo dare finalmente il via al programma nazionale di bonifica. Questo permetterebbe di creare 400 mila posti di lavoro, dal momento che ogni miliardo investito in bonifiche genera un ritorno di circa 13 mila nuovi posti di lavoro. Investire sull’ambiente equivale ad investire sul nostro futuro, dal momento che permette di tutelare il territorio e la nostro salute. Le parole chiave del progetto legislativo, come sottolineato durante il suo intervento dal Presidente di ANCE Claudio De Albertis, sono: “Chiarezza e semplificazione”. Dobbiamo rendere facile il compito degli addetti ai lavori, ai quali deve poter essere garantito di operare con immediatezza e certezza delle procedure.
Ad introdurre gli aspetti più tecnici della proposta del Movimento Cinque Stelle è Annalisa Gussoni, biologa e consulente per la stesura del testo stesso. La premessa dell’iniziativa legislativa nasce dalla presa d’atto della lentezza, quando non anche, della assenza di interventi di bonifica, talora rallentati o sospesi per incertezza interpretativa o per assenza di procedure intermedie in grado di garantire anche il contenimento dei costi.
LA PRESENTAZIONE DELLA PROPOSTA DEL M5S
Sono state perciò introdotte nuove definizioni relative a: perimetrazione, contaminazioni pregresse, valori di fondo, responsabile della contaminazione, ambito territoriale con fondo naturale; inoltre sono state introdotte modifiche alle procedure al fine di semplificare le operazioni di bonifica e renderle maggiormente sollecite (progettazione per fasi, interventi di contenimento e d’emergenza, riqualificazione ambientale). Aspetto significativo è rappresentato dal superamento del sistema misto (tabellare e sito specifico) per adottare un sistema unico, sostanzialmente tabellare. All’interno di tale sistema l’analisi di rischio viene svolta qualora risulti pressoché impossibile ricondurre il livello di contaminazione entro i limiti tabellari all’esito degli interventi di bonifica, al fine di verificare il rischio concreto per l’uomo e l’ambiente. Si abbandona il binomio bonifica/messa in sicurezza per fare ritorno alla bonifica con misure di sicurezza, spesso più adeguata alle reali condizioni di un sito.
Altre modifiche hanno come scopo principale la riduzione dei tempi già in fase di indagine preliminare senza però introdurre elementi di semplificazione che potessero abbassare il livello di controllo e sicurezza. E’ stata, altresì, regolamentata, con la previsione di caratterizzazione, la situazione relativa alle contaminazioni storiche che, nella versione attuale del decreto, sfuggono alla notifica, se non in caso di pericolo di aggravamento della contaminazione stessa.
LE BONIFICHE IN CIFRE
Una proposta di legge nazionale che non può rimanere slegata dal territorio, come ricorda nel suo intervento Andrea Fiasconaro, portavoce del Movimento Cinque Stelle in Consiglio Regionale. Dello stesso avviso anche l’Assessore Regionale all’Ambiente Claudia Terzi, la quale con il suo intervento rinnova la disponibilità di Regione Lombardia a collaborare al progetto.
Chiarezza, semplificazione e contenimento dei costi quindi, di modo da rendere più immediato e meno oneroso il compito degli addetti ai lavori, tutelare il territorio, salvaguardare la salute dei cittadini e rendere sempre più effettivo e stringente il principio del: “chi inquina paga”. Questa la strada tracciata dalla proposta del Movimento Cinque Stelle in tema di Bonifiche Ambientali.
IL TESTO DELLA NOSTRA PROPOSTA DI LEGGE