Sono 86, le persone indagate nell’inchiesta sulla centrale Tirreno Power di Vado Ligure: oggi, dopo oltre un anno di accertamenti, la Procura ha depositato l’avviso di conclusione delle indagini.
Figurano iscritti nel registro degli indagati dirigenti di Tirreno Power, amministratori locali, ma anche funzionari di Comuni, Regione ed enti minori. Tra le ipotesi di reato avanzate dalla magistratura figurano l’omicidio colposo e il disastro ambientale per danno alla salute.
Il gruppo Tirreno Power appartiene a Gdf-Suez (50%), Sorgenia (39%), Iren (5,5%) e Hera (5,5%) e la Procura indaga su 427 morti definite “anomale” e avvenute tra il 2000 e il 2007 per malattie respiratorie e cardiovascolari
I documenti della procura di Savona con la chiusura di indagine sulla centrale di Vado Ligure confermano quanto i cittadini e noi del M5S da anni andiamo dicendo: tutta la politica è stata collusa. Destra e sinistra hanno in questi anni lavorato sempre a braccetto, e sempre nell’esclusivo interesse di Tirreno Power. Infischiandosene della salute dei cittadini e dell’ambiente.
Questa chiusura di indagine è il coronamento del lavoro instancabile dei cittadini che si sono sostituiti agli amministratori locali (oggi tutti indagati) e hanno lottato in prima linea per la tutela della salute, pagando di tasca propria spese legali, perizie tecniche, bio-monitoraggi, esami clinici.
Non solo. Tra gli indagati ci sono proprio i membri della Commissione Via nazionale. Ancora una volta il M5S ci ha visto lungo: proprio un paio di mesi con i colleghi della Commissione Ambiente M5S abbiamo denunciato in un esposto alla procura il conflitto di interessi, i curricula per niente trasparenti, la corruzione imperante in tale Commissione, costringendo il ministro dell’Ambiente a indire un nuovo bando per nuove nomine.
Oggi grazie alle indagini della procura sappiamo che probabilmente a scrivere i documenti ministeriali, con le prescrizioni e i limiti emissivi, erano proprio i funzionari dell’azienda e non quelli del ministero. Una vicenda che ha dell’incredibile.
La Procura si sofferma fra l’altro su un particolare: nonostante gli ingenti profitti degli anni che vanno dal 2000 al 2013, la società solo nel maggio 2014 ha proposto interventi migliorativi minimi per un investimento di circa 100 milioni di euro, briciole. Il denaro per gli interventi migliorativi non mancava, notano i magistrati, mancava la volontà. Tanto che i vertici di Tirreno Power, non solo omettevano nuovi investimenti, ma riducevano progressivamente il budget anche per le manutenzioni ordinarie e straordinarie degli impianti.
Ed è incredibile anche che siano indagati tutti gli ex sindaci, di qualsiasi colore politico, che in 20 anni hanno solo seguito gli interessi degli industriali.
Chiediamo a queste persone di dimettersi subito: sarebbe il minimo e purtroppo non restituirà la vita a chi, per le loro scelte scellerate, oggi non c’è più o combatte con malattie devastanti!
Si, infatti, l’M5S ci ha visto proprio lungo….ora anche per Pelagi e’ arrivato il Decreto di archiviazione, e pensare che era proprio l’elemento centrale delle accuse contro la Commissione…. Ma avete letto il Decreto di Vado Ligure? Si basa, per quanto riguarda la Commissione, sul fatto che le prescrizioni sarebbero state troppo restrittive.
Basta con il POPULISMO, perfavore. Prima di cominciare le battaglie ad personam verificate se quelli che state colpendo non sono dei galantuomini. Anche a me avete riservato un’interpellanza parlamentare assurda….fondata proprio sul fatto che Pelagi era un mio Collega.
Chiedete SCUSA ogni tanto, altrimenti dovrò pensare che anche Voi siete strumentalizzati.
Xavier Santiapichi