Questa mattina abbiamo portato in Consiglio regionale dei camici bianchi, per richiamare l’attenzione sull’inchiesta sulla fornitura di dispositivi di protezione per oltre mezzo milione di euro da parte di Dama Spa, l’azienda di cui è titolare Andrea Dini, il cognato e proprietaria del 10 per cento della quote la moglie del governatore Attilio Fontana.
Di questo Fontana e la sua Giunta devono riferire e chiarire ogni aspetto in aula, davanti a consiglieri e cittadini, anche sulla base della richiesta formale che abbiamo presentato.
Fontana ci dica se è in grado di andare avanti, garantendo alla Lombardia il governo che merita, e se il suo assessore al Welfare abbia o meno ancora la sua fiducia. Chiediamo anche che i vertici della centrale acquisti regionale ARIA vengano in Commissione a riferire di quanto accaduto nella catena di comando. La nostra protesta vuole sottolineare ancora una volta lo stato d’animo dei cittadini lombardi che faticosamente stanno provando a ripartire, a riaprire il proprio negozio, a tornare al proprio lavoro e alla proprie abitudini.
Cittadini stanchi dell’ennesimo teatrino indegno di questa amministrazione capace solo di rinnegare i propri errori. Alla Magistratura va il nostro incondizionato sostengo e il dovere di andare fino in fondo.