Siamo alla farsa. Il ddl Falanga che torna in commissione è una vicenda paradossale, che farebbe ridere se non avesse contorni tragici.
Parliamo della proposta di legge che ha l’obiettivo, neanche troppo velato, di rendere ancora più difficile, come se già non lo fosse abbastanza, il rispetto delle norme edilizie ed urbanistiche. L’obiettivo è l’impunità per la realizzazione abusiva di edifici che spesso sono privi dei requisiti minimi di sicurezza e che sono i primi a crollare in caso di calamità naturale, come purtroppo abbiamo visto a Ischia.
La cosa più sconcertante è che quelli che adesso strizzano l’occhio all’abusivismo edilizio, che è un immenso serbatoio di voti, poi si ritrovano spesso in prima fila a piangere delle tragedie. Questa maggioranza, anziché continuare con questo imbarazzante giochino di slittamenti del calendario e rinvii in commissione, dovrebbe avere il coraggio di portare in aula il provvedimento e bocciarlo. Perché la sua approvazione significherebbe sancire definitivamente la fine dello stato di diritto in materia urbanistica. Non solo, premierebbe ancora una volta, dopo ben tre sanatorie, chi specula sulla devastazione del territorio. Se davvero il PD, come sostiene Veltroni, ha un’anima
ambientalista, la tiri fuori adesso e bocci definitivamente il ddl Falanga.