Questa sera si discutono gli emendamenti al decreto-legge 31 maggio 2014, n. 83, recante disposizioni urgenti per la tutela del patrimonio culturale, lo sviluppo della cultura e il rilancio del turismo.
Come comm. ambiente abbiamo fatto presenti le nostre perplessità e proposte sugli articoli 2-7-11 di nostra competenza in quanto contenevano norme su deroghe, appalti, mobilità dolce e semplificazioni sull’edilizia.
In particolare l’art.2 del provvedimento, finalizzato a porre rimedio alla mancata realizzazione degli interventi necessari a Pompei, ad oggi in grave ritardo, disponeva un allarmante allentamento di alcuni significativi adempimenti amministrativi, compresi quelli destinati ad assicurare un rigoroso rispetto delle procedure di affidamento dei contratti.
L’urgenza e la necessarietà degli interventi in favore di Pompei sono evidenti a tutti. Nel periodo dal 2010 al 2012 nella zona archeologica di Pompei si sono verificati ben sette crolli. Una situazione terribilmente preoccupante, durante la quale la Commissione europea ha approvato la decisione n. 2154 del 2012, con cui ha stanziato 105 milioni di euro per finanziare il “Grande Progetto Pompei” con l’ambizioso obiettivo di riqualificare e mettere in sicurezza il sito archeologico entro dicembre 2015. Dal 29 marzo 2012 (data dello stanziamento delle risorse comunitarie per Pompei) sono trascorsi altri due anni e numerosi crolli (ben tre nell’arco di tre giorni a marzo 2014), trasformando così l’inerzia di anni in emergenza. Il traguardo del 31 dicembre 2015, data entro la quale dovranno essere spesi i 105 milioni (78 dei quali di provenienza Ue), si avvicina e i cantieri da avviare – diversi dei quali da mettere ancora a gara – sono diversi. Le probabilità di non farcela diventano giorno dopo giorno sempre più alte.
Gli emendamenti del M5S miravano a riportare sotto controllo i poteri del commissario e a far rientrare le procedure nel normale iter, evitando i “problemi” di legalità verificatisi al MOSE e ad EXPO e ripristinando un certo grado di controllo sulle decisioni e sui vari passaggi dei lavori. L’urgenza per noi non giustifica il non rispetto delle regole.
Poco fa, prima di arrivare alla discussione, grazie agli scandali recenti, alle nostre pressioni e all’iniziative prese da Cantone, i relatori hanno riformulato l’articolo 2 e riportato in un alveo più accettabile le deroghe prima previste. Molti emendamenti presentati sono stati automaticamente recepiti dal nuovo testo e ne siamo veramente contenti.
Continueremo a sostenere le altre nostre richieste di modifica del nuovo articolo perchè crediamo che si possa fare ancora meglio e perchè in fase di discussione degli emendamenti si potrebbero sempre peggiorare le cose!
La legalità non ha prezzo!