In data 2 dicembre 2014 la Corte di Giustizia dell’Unione Europea ha condannato l’Italia per l’omessa esecuzione della sentenza Commissione/Italia (EU:C:2007:250) relativa al mancato rispetto delle Direttive 75/442/CEE, 91/689/CEE e 1999/31/CE in materia di gestione rifiuti e discariche.
L’Italia ha pagato, a febbraio 2015, 40 milioni di € quale sanzione forfettaria in seguito alla sentenza del 2 dicembre 2014 della Corte di Giustizia dell’Unione Europea in merito al non adeguamento delle discariche abusive alla normativa vigente ed europea.
La multa prevede altresì il pagamento di ulteriori 42 milioni di € per ogni semestre fino all’esecuzione completa della sentenza. Il primo semestre porta la scadenza del 2 giugno 2015. Sentenza che fa seguito a quella inflitta all’Italia in primo grado già avvenuta nell’aprile del 2007.
Si tratta di ben 218 discariche site in 18 delle 20 regioni italiane non conformi alla direttiva “rifiuti” (inoltre, 16 discariche su 218 contenevano rifiuti pericolosi in violazione della direttiva “rifiuti pericolosi”; infine, l’Italia non aveva dimostrato che 5 discariche fossero state oggetto di riassetto o di chiusura ai sensi della direttiva “discariche di rifiuti”»).
Su mia precisa richiesta di conoscere lo stato attuale delle bonifiche delle quattro discariche sul territorio lombardo, La Regione ha risposto con documentazione, risalente all’inizio del 2015, in cui si attestava la disposizione dei lavori ma nessuno a saputo o voluto dirci se, alla data di scadenza posta dalla Corte europea, i lavori di bonifica fossero conclusi o meno.
Per questo motivo abbiamo presentato al Senato una interrogazione, a prima firma Moronese, con la quale abbiamo chiesto al Governo i dati precisi sul numero di discariche bonificate e messe a norma, quali e quanti fondi si sono messi a disposizione per completare i lavori su tutte le discariche e in che modo intende monitorare, controllare al fine di far rispettare la normativa vigente.
Il Governo, ancora una volta, davanti a domande precise offre risposte vaghe ed indeterminate.
Infatti oggi, 17 Giugno, non abbiamo potuto sapere a quanto ammonta precisamente la sanzione da pagare visto che ci hanno semplicemente detto che si è provveduto per 49 discariche senza chiarire se trattasi di quelle con rifiuti pericolosi o no.
Pensare che si sarebbe potuto provvedere già con la Legge di Stabilità 2013 quando noi del m5s chiedemmo, attraverso un emendamento, di stanziare 80 milioni di € proprio per arginare e per evitare questa multa. Invece Governo e maggioranza decisero di bocciare la nostra proposta prevedendo 30 milioni per le bonifiche e 50 milioni per l’eventuale multa a pagarsi.
Lo stesso Ministro Galletti rivelò superficialità ed impreparazione quando, alla notizia della sentenza della Corte di Giustizia europea affermò su Repubblica, in data 2 dicembre 2014, che non avremmo dovuto pagare un euro perché l’Europa aveva fatto male i conti, per poi ripiegare, il 18 dicembre 2014 su Il Sole24Ore, sulla speranza di riuscire ad avere uno “sconticino” sulla multa semestrale.
Queste onerosissime multe dovrebbero essere sostenute dai responsabili dell’infrazione e cioè Ministro, Presidenti di Regione e Sindaci dei comuni interessati e non ricadere sempre sulle spalle degli incolpevoli cittadini italiani.